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Minori stranieri non accompagnati. Accesso all’istruzione e alla formazione in Italia – Comunicato stampa 18.5.2022

Comunicato stampa

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
ACCESSO ALL’ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE IN ITALIA

Milano, 18.5.2022

Quali sono i percorsi di accesso all’alfabetizzazione, all’istruzione e alla formazione in Italia dei Minori stranieri non accompagnati (MSNA)? A che punto siamo nell’inserimento scolastico-formativo dei MSNA nel nostro Paese? Se ne discuterà durante il webinar “MSNA e accesso all’istruzione e alla formazione in Italia” in programma venerdì 20 maggio, ore 15.00-18.00. All’evento, moderato da Nicoletta Pavesi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione ISMU, parteciperanno: Maria Assunta Palermo, Direttore generale Direzione generale per lo Studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico-DGSIOS del Ministero dell’Istruzione; Raffaele Ciambrone, Dirigente tecnico DGSIOS – Dirigente di una scuola del progetto ALI; Mariagrazia Santagati, Fondazione ISMU, UCSC; Sarah Martelli, UNICEF; Glauco Iermano, Cooperativa Dedalus Napoli; Mari D’Agostino, Università di Palermo; Emilio Porcaro, DS CPIA Bologna e referente Rete RIDAP; Elena Rozzi, InterSOS; Barbara Lucchesi, Comune di Milano; Stefania Congia, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per il programma dettagliato cliccare sul seguente link: https://www.ismu.org/webinar-msna-e-accesso-allistruzione-e-alla-formazione-in-italia-analisi-ed-esperienze-virtuose-dei-contesti-locali/.

Durante il webinar verrà presentata un’indagine nazionale campionaria che fornisce, per la prima volta, un quadro sulla condizione e sui bisogni dei MSNA in ambito scolastico-formativo. I risultati della ricerca sono pubblicati nel Report “STUDIO CONOSCITIVO SUI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI IN ITALIA E L’ACCESSO ALL’ISTRUZIONE”, a cura di Mariagrazia Santagati e Alessandra Barzaghi. La ricerca, supportata da un comitato di esperti e condotta da un ampio gruppo di ricercatori, è stata realizzata da Fondazione ISMU su incarico del Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con una cabina di regia cui hanno partecipato la Direzione Generale Immigrazione e Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Divisione II), il Ministero dell’Interno e l’ANCI.

Lo studio, inserito all’interno del progetto “Alfabetizzazione Linguistica e Accesso all’Istruzione   per   MSNA – ALI 1” del Ministero dell’Istruzione e cofinanziato dall’Unione Europea entro le Misure emergenziali del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, analizza le specificità e i diversi iter formativi dei MSNA, al fine di migliorarne la preparazione linguistica e l’accesso alla formazione. “Lo studio aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza delle condizioni dei MSNA in Italia, proponendo un’analisi del diritto allo studio dei MSNA, ambito ancora poco indagato nel nostro Paese”, spiega la professoressa Mariagrazia Santagati, Responsabile Settore Educazione di Fondazione ISMU.

 

Indagine sui MSNA e i programmi di apprendimento: i dati principali

La prima fase di ricerca si è basata su un’indagine a scala nazionale rivolta alle strutture italiane di prima e seconda accoglienza che, nel 2020, accoglievano minori non accompagnati. Il campione rappresentativo è di 130 enti e di 1.400 MSNA ad essi associati, corrispondenti rispettivamente circa a ¼ degli enti con strutture di prima e seconda accoglienza e dei MSNA presenti al 30/09/20.

Profilo dei SNA censiti. Quali sono le caratteristiche dei MSNA censiti e accolti dagli enti del campione?  Fra i 1.400 MSNA presenti nei 130 enti, il 98,6% è costituito da maschi e l’1,4% da femmine[1]. Il 6,6% dei minori ha fino a 15 anni e il 20,7% ha 16 anni. La componente numericamente più rilevante è rappresentata da diciassettenni, i quali costituiscono quasi i ¾ dei minori censiti.

Principali aree geografiche di accoglienza e inserimento in Italia. I MSNA censiti risultano distribuiti in 75 province italiane: la metà di essi (52,2%) si trova in strutture collocate in dieci province, 5 delle Isole e del Sud (Trapani, Agrigento, Messina, Salerno, Catania) e 5 del Nord (Milano, Novara, Udine, Pordenone, Bologna), zone di approdo dalla rotta mediterranea e balcanica.

Provenienze. Per quanto riguarda le aree di provenienza il 43% ha origine africana, il 34,7% asiatica e il 21,5% proviene dall’Europa centro-orientale. Sono rappresentate, nel complesso, 41 cittadinanze dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa dell’Est, di cui oltre la metà riferite a Stati del Nord Africa o dell’Africa sub-sahariana. Le prime tre cittadinanze per numerosità comprendono oltre la metà dei MSNA censiti e le prime cinque circa i ¾ del totale dei 1.400 minori, ovvero: Bangladesh (343 minori), Albania (275), Egitto (168), Tunisia (128), Pakistan (110).

Condizione e livello di istruzione e formazione dei MSNA nel paese di origine. Il 63,7% dei MSNA censiti dalla survey nel Paese di origine era studente o studente-lavoratore, il 34,4%, invece, si trovava in una condizione di inattività (non era né al lavoro né a scuola) oppure già lavorava. I MSNA del campione si caratterizzano mediamente per un percorso di 6 anni in istruzione. Significativa è la quota di minori mai scolarizzati (17,8%), mentre circa la metà dei MSNA ha frequentato per intero solo la scuola primaria.

Le competenze linguistiche degli MSNA all’arrivo in Italia. Oltre l’80% dei minori censiti si caratterizza per un livello di italiano Alfa o Pre A1 all’arrivo nel nostro Paese, poiché non ha mai imparato a leggere e scrivere, oppure non possiede un’adeguata istruzione formale o è stato troppo a lungo lontano dal sistema di istruzione e formazione. Nonostante la limitata istruzione di buona parte di essi, alcuni dei MSNA censiti mostrano risorse in campo linguistico: infatti, il 51,9% di essi parla almeno due lingue. Quelle più parlate dal campione sono arabo, bengalese, albanese, francese, urdu, bambara, inglese, italiano.

Il gruppo di MSNA che ha partecipato all’indagine appare quindi eterogeneo: da un lato, è costituito da una quota importante di ragazzi con scarsa (se non assente) alfabetizzazione, elemento di grave vulnerabilità per l’impostazione di successivi percorsi di alfabetizzazione; dall’altro è costituito da una quota significativa di minori che hanno completato l’obbligo scolastico in patria e che mostrano di possedere molteplici risorse per l’apprendimento (dalle competenze plurilingue alle soft skills quali autonomia, intraprendenza, ecc.), essenziali nel processo di integrazione in Italia.

Il quadro attuale sull’inserimento scolastico-formativo dei MSNA in Italia. Al 30/9/2020 il 72,4% del totale dei MSNA frequenta corsi di alfabetizzazione linguistica, il 24,4%[2] è inserito nel secondo ciclo di istruzione, il 17,2% dei 1.400 MSNA è inserito in istituzioni scolastiche del primo ciclo. Per quanto riguarda la durata, i MSNA censiti hanno frequentato corsi di alfabetizzazione linguistica che hanno avuto una durata da 2-4 mesi (valore mediano). Nei corsi Alfa e Pre A1 la quota più rilevante di minori frequenta i corsi attivati presso gli enti che li ospitano o presso i CPIA.

Inserimento nelle scuole secondarie. Sul versante delle scuole secondarie, l’indagine ci offre dati di dettaglio su un gruppo di 191 minori (circa il 13% del campione totale) distribuiti al 30/09/2020 nelle classi: in particolare, 91 alle secondarie di primo grado e 100 alle secondarie di secondo grado, con particolari concentrazioni in terza media, nonché nel primo biennio delle scuole superiori.

Esiti nei percorsi formativi. Nel complesso, il 32,2% dei MSNA censiti ha portato a termine i programmi di apprendimento pregressi, mentre il 61,8% non li ha ancora conclusi. Fra coloro che hanno terminato i percorsi, il 40% circa ha conseguito la licenza media, il 31% circa ha ottenuto un attestato per un corso di Italiano L2 frequentato al CPIA, il 10% per corsi di formazione professionale brevi.

Partecipazione a percorsi di orientamento. La survey analizza, inoltre, la partecipazione dei MSNA a percorsi formativi professionalizzanti. Per il 17,9% dei MSNA censiti sono stati attivati percorsi di orientamento professionale, che sono stati realizzati per la metà dei casi dagli enti ospitanti i minori, oppure da agenzie formative (33,5%). In particolare, le attività di orientamento sono state rivolte all’inserimento dei minori in settori lavorativi quali la ristorazione e il turismo (46,5% dei casi). Seguono a distanza l’artigianato (15%), l’industria (14%), l’edilizia (8,3%) e l’agricoltura (5,4%).

Tempi di accesso ai programmi di apprendimento in Italia. Un aspetto cruciale, rispetto all’accesso dei MSNA alle opportunità di apprendimento, concerne i tempi che trascorrono dall’arrivo in Italia al primo ingresso in un corso di alfabetizzazione in lingua italiana o nel sistema di istruzione e formazione. Per i MSNA censiti dall’indagine si va da un minimo di 1 mese a un massimo di 4-5 mesi (valore mediano) per l’accesso all’istruzione per il conseguimento della licenza media, fino a quasi un anno o più per l’inserimento nel secondo ciclo. Tuttavia, Il 20% dei minori è inserito prima che sia trascorso un mese dall’arrivo in Italia e oltre il 60% risulta inserito a 2 mesi dall’arrivo.

Il Report è disponibile al seguente link: https://www.ismu.org/report-studio-conoscitivo-sui-minori-stranieri-non-accompagnati-in-italia/

 

L’integrazione scolastico-formativa dei MSNA: un contributo di analisi per il disegno e l’implementazione delle politiche

Al quadro generale offerto dalla survey sulle strutture di accoglienza, si aggiungono elementi di dettaglio emergenti dalla fase qualitativa di indagine svolta su 10 reti locali con istituzioni scolastiche capofila, sparse sul territorio italiano e operanti con i MSNA[3]. Pur a fronte di dilemmi da affrontare per garantire il diritto allo studio dei minori, le istituzioni scolastico-formative indagate si confrontano quotidianamente con vincoli amministrativi e didattici, sviluppando un ampio ventaglio di prassi ordinarie inerenti sia la fase in ingresso dell’accoglienza del minore (contatto, iscrizione, raccolta documentazione, colloquio conoscitivo, osservazione in classe, stesura PEI, ecc.), sia la fase in itinere di tenuta del percorso (misure compensative e dispensative, potenziamento dell’italiano in orario scolastico ed extrascolastico, didattica laboratoriale, monitoraggio dell’andamento scolastico, rapporto costante con i referenti delle strutture di accoglienza, ecc.). A queste attività, si affiancano numerose iniziative specifiche per i MSNA, ad esempio progetti finanziati da fondi europei, PON e FAMI, che supportano i minori nell’acquisizione e nel rafforzamento di competenze linguistiche e professionali, rispondendo anche ai bisogni di socialità e potenziando le capacità espressive, comunicative e relazionali.

L’analisi ha messo a fuoco quattro fattori cruciali su cui si gioca l’integrazione scolastico-formativa dei MSNA: 1) la variabilità dei flussi migratori concernenti i MSNA e della numerosità delle presenze nei diversi territori italiani; 2) il funzionamento delle reti e il diverso coinvolgimento di scuole, agenzie formative e comunità locali; 3) le caratteristiche dell’offerta formativa per i MSNA, tenendo conto dell’estrema diversificazione territoriale tra città metropolitane e aree interne; 4) il ruolo strategico delle figure professionali implicate nel lavoro educativo con i MSNA, influenzato dalla preparazione e dall’esperienza.

Grazie a tale analisi, il Report giunge a delineare “il migliore scenario possibile” di integrazione scolastico-formativa di MSNA in Italia, condensando i punti di forza dei contesti formativi e le opportunità rilevate nei contesti territoriali analizzati, che può rappresentare un modello a cui tendere in ogni ambito territoriale in cui siano presenti MSNA. Come si evince nelle conclusioni, in questo scenario “il minore, all’interno della rete tra scuole, agenzie formative e territorio, ha accesso e frequenta attività scolastiche o formative ed extrascolastiche con i nativi, in ambienti accoglienti, protetti e non segreganti, in cui si radica la sua esperienza di crescita, di inserimento e di partecipazione in Italia”.

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[1] Al 30 settembre 2020, secondo i dati della DG Immigrazione e Politiche di Integrazione, i MSNA presenti e censiti in tutta Italia erano 5.979, di cui il 95,8% maschi e il 4,2% femmine.
[2] Uno stesso minore può infatti frequentare più programmi di apprendimento contemporaneamente.
[3] È stato realizzato uno studio di caso comparato che ha preso in esame 10 casi, dal novembre 2020 al gennaio 2021, di reti scolastiche formali facenti riferimento ai seguenti capofila: 4 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), 4 Istituti Comprensivi (IC) e 2 Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo grado (IISS). Rispetto alle aree territoriali, 3 reti si collocano nel Nord Italia, 2 al Centro, 5 nel Sud Italia e Isole. Il funzionamento del sistema di accoglienza linguistica, scolastica o formativa dei MSNA nei territori è ricostruito, nel complesso, attraverso 60 interviste a soggetti provenienti dal mondo delle istituzioni scolastiche, dagli enti pubblici e dal terzo settore.

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Per informazioni
Francesca Serva, Ufficio stampa ISMU, Via Copernico, 1 – 20125 Milano, 335.5395695, ufficio.stampa@ismu.org, www.ismu.org

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