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Nuova regolarizzazione: le considerazioni di Fondazione ISMU – Comunicato stampa 11.6.2020

Comunicato stampa

 

Milano, 11.6.2020

 

Quanti saranno i beneficiari della nuova regolarizzazione (art. 103 Decreto-Legge 19 maggio 2020 n. 34)? Secondo la nota tecnica allegata al Decreto Rilancio i potenziali beneficiari potrebbero essere 220mila, cifra alla quale si arriva “facendo riferimento alla media delle richieste presentate nel 2009 (295.130 domande) e nel 2012 (134.772 domande)”, peraltro con un arrotondamento per eccesso di questo risultato.

Anche Fondazione ISMU risponde con una propria previsione a questo interrogativo, partendo prima di tutto dalle stime dell’ultimo Rapporto ISMU sulle migrazioni, secondo cui gli stranieri irregolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 2019 erano 562mila.  Se ad essi si sommano coloro i quali hanno ricevuto un diniego alla propria domanda d’asilo da inizio 2019 fino al 15 maggio 2020, più i casi in attesa di esito sempre al 15 maggio, il totale sale a circa 690mila unità, come specificato nella tabella seguente.

 

Tab. 1 – Platea[1] dei potenziali beneficiari della regolarizzazione, qualora non ci fossero le limitazioni introdotte dai requisiti

Stima ISMU irregolari nel soggiorno al 1° gennaio 2019 562.000
Dinieghi domande d’asilo anno 2019 76.798
Dinieghi domande d’asilo 2020 (fino al 15 maggio) 14.538
Domande d’asilo pendenti al 15 maggio 2020 36.425
Totale 689.761

Fonte: Dati ISMU, Ministero dell’Interno

 

Sia i diniegati sia le persone con domande d’asilo in attesa d’esito potrebbero infatti essere interessati alla sanatoria come via alternativa al canale dell’asilo per la regolarizzazione della propria posizione giuridico-amministrativa in Italia. Tuttavia, in linea teorica solamente una parte di loro – così come degli irregolari – potrà, se lo vorrà, accedere alla sanatoria: chi lavora nell’agricoltura, nell’allevamento e nella zootecnia, nella pesca e acquacoltura e nelle attività di lavoro domestico e di cura in ambito familiare.

Elaborando i dati delle più recenti indagini campionarie nazionali svolte da ISMU risulta che la platea di stranieri coi requisiti si fermerebbe ad un massimo di 387mila, di cui 76mila nell’agricoltura, etc. e 311mila nell’area dei servizi alle persone e alle famiglie. È però realisticamente molto probabile che, come ci insegnano le esperienze del passato, non tutti coloro che avranno sostanzialmente i requisiti approfitteranno della regolarizzazione, bensì coloro che sono più interessati a regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale e che disporranno di un adeguato capitale culturale e umano e/o potranno attivare reti di relazioni sociali tali da poter permettere loro di presentare una domanda valida, in sicurezza e senza l’impiego di eccessivo tempo, nonché saranno in grado di sostenere i costi necessari per questa operazione. Paradossalmente chi ha i requisiti per sanare la propria posizione potrebbe non volerlo fare o non averne le capacità, mentre potrebbe accedere alla misura chi non ne avrebbe i requisiti ma ha più necessità, capacità e possibilità economica. Se è indubbio che in linea teorica la sanatoria in atto potrebbe riguardare una platea di centinaia di migliaia di persone in possesso dei requisiti (387mila), c’è ragione di ritenere che solamente una minima parte dei potenziali interessati vi accederà, sia tra le assistenti domiciliari sia fra i lavoratori agricoli, ecc.

A tal proposito vale la pena evidenziare come il mondo agricolo tenda a rispondere poco alle regolarizzazioni: in quella successiva alla legge Bossi-Fini solo il 4,5%[2] dei beneficiari lo fu in virtù di un lavoro nel settore primario.

Nel settore del lavoro domestico e di cura alla persona pesa poi la situazione di grave incertezza economica in cui versano le famiglie a causa della crisi innescata dall’epidemia di Covid-19. È ragionevole quindi supporre che la combinazione di due elementi di forte incertezza, quali la pandemia e la crisi economica, sarà un elemento determinante e potenzialmente scoraggiante nel decidere se avvalersi o no della regolarizzazione.

 

Regolarizzazione in Lombardia: scenari possibili

Da elaborazioni ISMU su dati delle ultime due annualità di ricerca dell’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità (ORIM), sarebbero poco più di 37mila le persone di nazionalità straniera senza permesso di soggiorno che potrebbero accedere alla sanatoria 2020 e che lavorano in agricoltura e negli altri settori o nel “badantato” in Lombardia: circa 28mila tra domestici, baby sitter e assistenti domiciliari (per l’85% donne); e circa 9mila impiegati nei campi agricoli (per l’85% uomini).

Nel complesso, dunque, potrebbero sanare la propria posizione di irregolarità un terzo dei 112mila irregolari stimati in Lombardia dall’ORIM al 1° luglio 2019. In particolare, va evidenziato che il gruppo interessato alla regolarizzazione presenta un’elevata differenza di genere: due donne irregolari nel soggiorno su tre potrebbero teoricamente presentare domanda (perché nel settore del “badantato” e dell’aiuto domestico si concentra quasi tutto il lavoro irregolare femminile), contro meno di un uomo irregolare ogni sette (perché il settore agricolo impegna solo una piccola parte degli stranieri in Lombardia). Si prefigura pertanto una regolarizzazione sempre in linea teorica altamente selettiva a favore della componente femminile.

 

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[1]  Nei calcoli vengono considerati solo i flussi “registrati” di entrata-uscita rispetto all’insieme, non quelli non registrati (come i barchini che arrivano e le persone che se ne vanno di fatto). Nel 2019 l’Italia ha effettuato 6,470 rimpatri forzati. Tali flussi in uscita verosimilmente vanno a compensare parte degli ingressi non registrati.

[2]  Il dato è riportato in uno studio della Fondazione ISMU Il Mezzogiorno dopo la grande regolarizzazione L’esperienza italiana nel contesto internazionale, Vol. I a cura di Vincenzo Cesareo e Ennio Codini, FrancoAngeli, Milano, 2006.

 

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Per informazioni

Francesca Serva, Ufficio stampa ISMU, Via Copernico, 1 – 20125 Milano, 335.5395695, ufficio.stampa@ismu.org, www.ismu.org

 

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