L’acronimo EMILL sta per European Modules on Integration at Local Level (Moduli europei sull’integrazione a livello locale). Il progetto si inserisce nel quadro dell’analisi dei percorsi di integrazione dei cittadini provenienti da paesi terzi sottolineando il ruolo e la valenza di contesti territoriali differenti. Le modalità di integrazione sono tante quanti sono i luoghi, le città, le regioni, i paesi in cui vengono applicate. Poiché il contesto sociale e politico cambia radicalmente da un luogo all’altro, persino all’interno dello stesso paese, la questione dell’integrazione non può essere posta a livello macro, ma necessita di essere legata ad una dimensione più micro.
Così, EMILL raccoglie rappresentanti di organizzazioni diverse in paesi diversi allo stesso tavolo, con lo scopo di elaborare una metodologia comune di analisi e benchmarking delle pratiche di integrazione realizzate in differenti contesti locali. Per raggiungere l’obiettivo, EMILL parte dai Moduli europei sull’integrazione dei migranti (Commissione europea, DG Home, luglio 2011; disponibili su questo sito nella sezione e-Library), da cui estrae gli elementi di comparazione più rilevanti, considerando, in particolare, il Modulo 1 su corsi di lingua ed educazione civica e il Modulo 2- Parte 2- sull’accesso ai servizi.
Lo strumento così sviluppato e sperimentato dimostra la sua applicabilità nei diversi ambiti territoriali tra cui spiccano le città, che con un’alta percentuale di popolazione immigrata sono laboratori di numerose sperimentazioni per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi. In quest’ottica, EMILL è in linea con altre iniziative che promuovono lo scambio di informazioni e il miglioramento delle pratiche nei vari contesti, ma i suoi obiettivi superano il mero scambio.
Nello specifico, EMILL non è stato pensato come un progetto singolo concepito per il benchmarking delle pratiche di integrazione, ma piuttosto come un passo in avanti verso lo sviluppo di uno strumento completo da applicare ai livelli pertinenti. Tale strumento, che sarà oggetto di altre elaborazioni, permetterà l’identificazione degli ostacoli all’integrazione legati al contesto o alla strutturazione della pratica stessa e il loro confronto con altre situazioni europee. Sarà quindi possibile il perfezionamento dell’implementazione delle pratiche a partire da esperienze di altri contesti.