1) Nome e ragione sociale dell’impresa: UNITRAT s.r.l. (nata nel ’76)
2) Ubicazione dell’impresa: Bari
3) Settore di attività: Metalmeccanico
4) Tipologia di servizi e/o prodotti: Trattamenti termici dei metalli
5) Numero totale di collaboratori: 30
6) Numero totale di collaboratori immigrati: Finora, più di una decina di immigrati, di differenti provenienze, hanno transitato in azienda offrendo il proprio contributo e la propria competenza. Da molteplici anni fa parte dell’organico un lavoratore immigrato tuttora operativo.
7) Numero totale di tirocinanti immigrati: /
8) Numero di eventuali collaboratori rifugiati e/o richiedenti asilo: /
9) Numero di eventuali tirocinanti rifugiati e/o richiedenti asilo: /
10) Applicazione di dispositivi/iniziative istituzionali a favore dell’integrazione lavorativa e dello sviluppo professionale dei migranti: NO
11) Inquadramento delle pratiche di inclusione e valorizzazione lavorative dei migranti in modelli di business e/o strategie competitive socialmente responsabili: SI
Condividere è la parola chiave della UNITRAT nei confronti dei lavoratori ma anche di fornitori e concorrenti (vertice: “fare del bene torna utile anche con i maggiori competitor”). Generosità e disponibilità vanno, dunque, oltre la diversità intesa come accoglienza dell’immigrato che viene integrato con naturalezza in un contesto già inclusivo ed attento all’essere umano, a prescindere dalla propria storia e provenienza. La ricchezza della condivisione motiva quotidianamente l’imprenditore che infonde valori di solidarietà, aiuto ed inclusione tra i propri dipendenti.
La contaminazione della diversità è una delle ricchezze della UNITRAT.
L’ingresso di risorse umane in UNITRAT, incluse quelle con background migratorio, è legato a diversi canali: università, agenzie per il lavoro, associazioni, attività progettuali e passa parola.
12) Sviluppo di iniziative in cooperazione con altri soggetti, e/o partecipazione a reti strutturate di collaborazione, per l’integrazione lavorativa e lo sviluppo professionale dei migranti:
Nell’ambito dell’intervista con il vertice aziendale uscente è emerso che egli è profondamente e personalmente coinvolto in attività di pratica e profusione del valore della CONDIVISIONE che da anni diffonde tra i suoi dipendenti, partner, fornitori e competitor. È entrato a far parte delle reti “Associazione per un mondo unito (AMU)” ed “Economia di Comunione (EDC)”, grazie alle molteplici attività di aiuto, volontariato e supporto a favore di persone svantaggiate su più fronti.
Particolarmente attento al tema della diversità come valore aggiunto, si è sempre contornato di presone provenienti da Paesi e culture differenti, integrandole nella propria comunità ed apprendendo da ciascuno di essi nuovi punti di vista.
13) Azioni/iniziative fondamentali di diversity management a favore dei migranti:
Fine anni ’80: la UNITRAT si è impegnata ad aiutare un gruppo di giovani africani che non avevano completato gli studi universitari nel paese di origine. I giovani sono stati accolti nelle famiglie italiane ed hanno costituito un arricchimento soprattutto per gli autoctoni, grazie allo scambio culturale che si è venuto naturalmente a creare. Il supporto è durato circa 3 anni. Successivamente alcuni di essi si sono laureati ed hanno svolto un tirocinio formativo presso aziende clienti della UNITRAT.
Nel corso degli anni molteplici lavoratori immigrati hanno fatto parte della UNITRAT, provenienti da varie parti del mondo (Tunisia, Romania, Brasile, Bolivia …) e, grazie alla permanenza in azienda, al fianco di lavoratori italiani più esperti, hanno potuto sperimentare le proprie competenze, pronti a costruire il proprio futuro anche fuori dall’Italia per andare incontro ad esigenze di vita extra-lavorativa.
14) Eventuali impatti già riscontrabili: a detta dei suoi dipendenti storici, l’incontro con UNITRAT diventa uno stile di vita a 360°. Tra gli impatti riscontrabili, si registrano molteplici contratti di lavoro a favore di lavoratori con background migratorio.
Scheda realizzata da CAP (Centro per l’apprendimento permanente) – Università di Bari