I tassi di affezione da Covid-19 tra le nazionalità straniere in Italia
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Tassi di affezione da COVID-19 tra gli stranieri in Italia: massimi tra i latinoamericani, minimi tra i cinesi – Comunicato stampa 13.5.2020

Global virus and world virus infection visualisation on a grey background.

Comunicato stampa

 

Milano, 13 maggio 2020

L’Istituto Superiore di Sanità ha reso noto che il 5,1% dei casi di Covid-19 con indicazione della nazionalità e notificati fino al 22 aprile 2020 riguarda cittadini stranieri, per un totale di 6.395. L’8 maggio poi il Ministero dell’Interno e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) hanno reso pubbliche[1] le principali 10 collettività per numero di casi di Covid-19 in Italia presenti all’interno dei tre sottogruppi individuati dall’Human Development Index (Indice di sviluppo umano) che classifica i paesi in base al reddito (alto, medio e basso). Tali dati mostrano che tra i paesi con più di cento casi di Covid-19 accertati con Hdi “alto” c’è soltanto la Romania, che occupa la prima posizione assoluta con 1.046 casi; tra i paesi con Hdi “medio” i casi accertati afferiscono in maggioranza a cittadini – nell’ordine – di Perù, Albania, Ecuador, Marocco, Ucraina, Egitto, Moldova e Filippine; tra i paesi con Hid “basso” il maggior numero di contagi riguarda India, Bangladesh, Nigeria e Pakistan.

Passando ai tassi di contagio ISMU calcola[2] che i collettivi con i valori più elevati sono quelli degli ecuadoriani e soprattutto dei peruviani, rispettivamente pari al 4,2 per mille  e all’8,1 per mille delle proprie popolazioni, mentre tutti gli altri gruppi nazionali oscillano in un range molto più limitato e più basso compreso tra l’1,8 per mille dell’Egitto e lo 0,7 per mille del Marocco.

 

Tabella 1 – Residenti (al 1° gennaio 2019) e casi di Covid-19 notificati fino al 22 aprile 2020 all’Iss, per principali cittadinanze

Paese Residenti in Italia % Residenti in Lombardia sul totale dei residenti dello stesso gruppo nazionale in Italia Casi di Covid-19 Casi di Covid-19 ogni 1.000 residenti
Romania 1.206.938 14,6 1.046 0,9
Perù 97.128 44,1 787 8,1
Albania 441.027 20,9 602 1,4
Ecuador 79.249 46,3 335 4,2
Marocco 422.980 22,2 307 0,7
Ucraina 239.424 22,7 267 1,1
Egitto 126.733 67,8 225 1,8
Moldova 128.979 16,5 188 1,5
India 157.965 30,0 182 1,2
Bangladesh 139.953 15,9 167 1,2
Filippine 168.292 34,7 159 0,9
Nigeria 117.358 13,7 133 1,1
Pakistan 122.308 32,9 132 1,1
Totale stranieri 5.255.503 22,5 6.395 1,2
Totale italiani 55.104.043 16,1 117.809 2,1
Totale 60.359.546 16,7 124.204 2,1

Nota: elaborazione ISMU su dati Iss e Istat

 

Si segnala, invece, l’assenza fra i principali gruppi nazionali affetti da Covid-19 dei cinesi, che hanno un’incidenza di presenza in Lombardia superiore a quella media fra tutte le nazionalità straniere (23,1% contro 22,5%). Essi, con 299.823 residenti, rappresentano il quarto gruppo nazionale per presenze residenti in Italia, dietro solamente a Romania, Marocco e Albania, ma non risultano fra le principali nazionalità affette da Covid-19 e dunque hanno, al 22 aprile, un tasso sicuramente inferiore allo 0,3 per mille, più basso della metà di quello di qualsiasi altro gruppo nazionale in Italia.

Ritornando alla classifica delle nazionalità con più casi di contagi, India, Bangladesh e Pakistan si collocano su livelli d’affezione da Covid-19 dell’1,1 per mille o dell’1,2 per mille, comunque non superiori alla media complessiva fra gli stranieri provenienti da ogni parte del mondo in Italia (pari all’1,2 per mille). Ma in generale le persone provenienti dal continente asiatico sono state fino al 22 aprile 2020 quelle meno colpite dal virus in Italia, quantomeno considerando i casi noti all’Iss.

Alla luce dei dati, ci si può domandare se differenze così ampie, tra i gruppi asiatici e latinoamericani, si possano spiegare con diversi atteggiamenti culturali di forte vicinanza o lontananza fisica in epoca pre-Covid e/o se i collettivi asiatici (e in particolar modo i cinesi, ma non solamente loro) abbiano fin dall’inizio di questa crisi messo autonomamente in atto procedure di contenimento più efficaci rispetto ad altri gruppi, magari perché più preparati sulla scia di esperienze epidemiche che hanno riguardato soprattutto l’Asia nel recente passato[3].

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[1] Il video della conferenza stampa dell’8 maggio è disponibile al seguente indirizzo web:  https://www.youtube.com/watch?time_continue=138&v=I8qn3XpMgko&feature=emb_logo.

[2] Il tasso di contagio è stato calcolato rapportando i rispettivi numeri di affetti ai più recenti dati Istat sulle popolazioni residenti in Italia al 1° gennaio 2019.

[3]   Tutto ciò vale quantomeno in prima approssimazione, pur ribadendo la necessità di poter elaborare dati standardizzati per regione di residenza, sesso ed età in modo da poter calcolare tassi nazionali scevri dell’effetto di queste tre variabili e dunque validi a parità di condizione di regione di residenza e struttura demografica.

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