Paper “Luoghi di culto islamici in Italia: tipologie e dati”
21 Gennaio 2019
Aperte le iscrizioni al corso DITALS I e II livello. Fino al 7 febbraio
24 Gennaio 2019
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Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

L’ente promotore

CESVI

Gli enti partner

Associazione per la formazione professionale del Patronato San Vincenzo, Cooperativa sociale Generazioni FA, Comunità Don Milani, Ambito territoriale 1 di Bergamo.

L’azienda Brembo è il donor del progetto, ma gioca anche un ruolo attivo all’interno delle sue attività.

Quando

La prima edizione del progetto si è svolta tra maggio 2016 e settembre 2018; la seconda edizione ha avuto inizio in ottobre 2018 e avrà termine a settembre 2020.

Dove

Ambito 1 di Bergamo, ossia comune di Bergamo e altri cinque comuni limitrofi.

Gli ambiti di intervento

  • Bilancio e riconoscimento delle competenze
  • Formazione e sviluppo professionale
  • Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
  • Tirocini ed accompagnamento al lavoro

Il target

Minori stranieri non accompagnati (MSNA) e neomaggiorenni, quindi ragazzi tra i 15 e i 19 anni

L’obiettivo

Favorire l’autonomia dei minori (e neomaggiorenni) stranieri non accompagnati attraverso percorsi di rafforzamento delle competenze ed avvicinamento al lavoro.

Le attività

Sia l’edizione già conclusa sia quella in fase di avvio si articolano nelle seguenti fasi:

  • La selezione dei beneficiari del progetto, dapprima attraverso l’analisi dei CV, delle lettere motivazionali e delle relazioni predisposte dalle comunità ospitanti e, successivamente, tramite un colloquio conoscitivo condotto da una referente del Cesvi ed un referente di Brembo.
  • Un percorso formativo di gruppo, promosso dall’Agenzia per il Lavoro dell’ Associazione per la formazione professionale del Patronato San Vincenzo. Il percorso prevede un’attività di bilancio delle competenze, un corso nel campo della sicurezza sul lavoro ed una formazione sui diritti e doveri dei lavoratori, con approfondimenti su temi quali il salario minimo e la differenza tra lavoro sommerso e lavoro regolare.
  • La progettazione e lo sviluppo di percorsi individualizzati di promozione dell’occupabilità e potenziamento delle competenze. I percorsi, progettati grazie ad una collaborazione tra Cesvi, Patronato e comunità ospitante, sono tarati sia sulle aspirazioni individuali e sulle esperienze pregresse dei beneficiari, sia sui fabbisogni del mercato del lavoro locale.
  • L’attivazione di tirocini formativi presso aziende del territorio. In un’ottica di responsabilizzazione di queste ultime, l’indennità di tirocinio è per il 50% a carico del progetto, mentre, per la restante parte, viene corrisposta dall’azienda ospitante.

Le fonti di finanziamento

Brembo S.p.A.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Per quanto riguarda la prima edizione del progetto, i beneficiari che hanno portato a termine il percorso individualizzato di promozione dell’occupabilità e potenziamento delle competenze sono stati 23 su 25. Di questi, 22 sono stati inseriti in un tirocinio formativo e uno ha trovato lavoro autonomamente. Attualmente sono 13 gli ex tirocinanti regolarmente impiegati, alcuni nell’azienda dove hanno svolto il tirocinio, altri presso realtà diverse, ma all’interno del settore professionale nel quale si è sviluppato il percorso di rafforzamento delle competenze. Dei restanti 10 beneficiari, 4 non lavorano poiché ancora inseriti all’interno di percorsi formativi. Di due, trasferitisi all’estero, non si possiede alcuna informazione.

La seconda edizione del progetto ha coinvolto 20 beneficiari, ma è ancora presto per fare valutazioni in termini di risultati.

I risultati ottenuti in termini qualitativi

Il progetto ha rafforzato il dialogo, prima assai scarso, tra i diversi attori coinvolti nella sfida dell’inclusione lavorativa dei MSNA. Ciò ha contribuito a creare, a livello territoriale, le condizioni essenziali per una gestione efficace dei processi di integrazione socio-economica di questa categoria sociale.

I punti di forza

Brembo è un’azienda molto accreditata nella realtà locale e il suo ruolo di supervisione all’interno del progetto rappresenta per esso un importante valore aggiunto. Agli occhi degli attori economici locali, infatti, ciò conferisce valore ed affidabilità ai percorsi formativi svolti dai beneficiari e favorisce l’attivazione dei tirocini e la successiva assunzione dei MSNA.

Inoltre il lavoro individualizzato e la programmazione di percorsi che, oltre a tener conto dei fabbisogni del mercato del lavoro, prendano in considerazione anche le aspirazioni e le esperienze pregresse di ogni soggetto, si sono rivelati una modalità di intervento particolarmente efficace.

Le criticità

Un rilevante ostacolo per promuovere l’occupabilità di questa categoria di beneficiari è legato alla normativa regionale, che pone una barriera all’accesso dei minorenni ai corsi di formazione professionale brevi (ossia di circa 100 o 200 ore) disponibili sul territorio. Data la necessità di inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro, i MSNA spesso non hanno la possibilità di usufruire dei corsi di formazione professionale triennali, previsti all’interno del sistema scolastico e, in base alla normativa regionale, accessibili anche ai minori. Ciò può comportare situazioni di stallo in cui il MSNA, spesso sprovvisto di competenze spendibili nella ricerca di un impiego, si trova escluso tanto dalla formazione professionale, quanto dal mercato del lavoro. Il progetto ha tentato di ovviare alla problematica predisponendo corsi ad hoc, ma si tratta evidentemente di una modalità non sostenibile, poiché strettamente legata ai finanziamenti progettuali.

Le prospettive future

La situazione relativa ai MSNA presenti sul territorio di Bergamo è in rapido mutamento, sia in ragione delle recenti novità in ambito normativo, sia a causa del calo dei flussi in ingresso e delle trasformazioni nelle rotte migratorie. Si tratta quindi di restare in ascolto e di valutare ogni futura idea progettuale in base ad una puntuale analisi della realtà e dei bisogni su cui intervenire.

Attualmente, comunque, si sta ragionando sull’opportunità di progettare percorsi di accompagnamento dei MSNA nel passaggio dalla vita in comunità all’autonomia abitativa. Si tratta di un momento di grande criticità, che spesso va ad impattare negativamente su altri versanti del percorso di integrazione, non ultimo quello della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo.

 

Aggiornata a gennaio 2019