Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.
Progetto “Cucinare per ricominciare”
27 Novembre 2018Progetto “ESPaR – European Skills Passport for Refugees”
27 Novembre 2018Progetto “Cucinare per ricominciare”
27 Novembre 2018Progetto “ESPaR – European Skills Passport for Refugees”
27 Novembre 2018L’ente promotore
ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ARCOBALENO
che dal 1983 è impegnata nel campo dell’integrazione dei migranti e della promozione dell’interculturalità.
Dal 2014 al 2017 il progetto Cuochi a Colori è stato portato avanti dalla Start Up One World SRL, creata appositamente a questo scopo. Dal 2018 il progetto è tornato a far parte integrante dell’associazione Arcobaleno Onlus.
Quando
Dal 2014 a tutt’oggi
Dove
Milano e dintorni
Gli ambiti di intervento
- Job creation e autoimprenditorialità
- Diversity management e valorizzazione della diversità culturale e religiosa
Il target
Il progetto si rivolge a privati, aziende, realtà del terzo settore e scuole interessati a gustare ed approfondire le diverse tradizioni e culture gastronomiche del mondo. Coinvolge cuoche e cuochi migranti, di diversa origine.
L’obiettivo
Il progetto si propone da un lato di promuovere per i migranti opportunità di lavoro dignitoso e qualificato, a partire dalle competenze da loro possedute in ambito gastronomico. Dall’altro intende promuovere nella cittadinanza, attraverso la conoscenza e la degustazione di pietanze appartenenti a diverse tradizioni culinarie, la cultura dell’integrazione ed il valore della diversità.
Le attività
Servizio catering: su richiesta, Cuochi a Colori realizza cene, pranzi o aperitivi multi-etnici, durante i quali cuoche e cuochi di diversa provenienza raccontano, attraverso il cibo, diversi aspetti della propria cultura d’origine. Oltre all’aspetto culinario vengono curati elementi quali il sottofondo musicale o l’allestimento dell’ambiente, linguaggi che divengono ulteriori spunti di scambio interculturale. Oltre ai cuochi ed alle cuoche, è fondamentale il ruolo di promozione e supporto logistico fornito dallo staff di Cuochi a Colori.
Laboratori didattici: all’interno delle scuole materne, di primo e di secondo grado, sono realizzati laboratori di cucina multietnica, in cui gli alunni vengono guidati nella preparazione di diversi piatti che saranno poi consumati a casa con le famiglie. La preparazione delle pietanze è occasione di scambio interculturale. I laboratori sono condotti da cuochi insieme ad educatori e nutrizionisti.
Formazione professionale: le cuoche e gli chef di Cuochi a Colori, in collaborazione con enti di formazione professionale specializzati in ambito gastronomico, realizzano corsi di formazione nell’ambito della cucina multi-etnica.
Le fonti di finanziamento
Il progetto è stato inizialmente finanziato da privati: socie dell’ Ass. Arcobaleno e, in parte, da un’iniziativa di Croud Funding. Attualmente si autosostiene.
Dal 2017 viene promossa la partecipazione a bandi.
I risultati ottenuti in termini quantitativi
Sono numerosi i privati e le scuole, aziende e realtà del terzo settore che nel tempo hanno beneficiato dei servizi offerti da Cuochi a Colori.
Il progetto attualmente offre a circa 10 cuochi ed aiuto-cuochi (in prevalenza donne) un’opportunità di lavoro qualificato ed equamente retribuito, benché saltuario, nonché la possibilità di mettere a frutto le proprie competenze in ambito gastronomico.
Nel tempo Cuochi a Colori ha impiegato circa 15 cuochi, che, pur avendo maturato nel proprio paese d’origine importanti competenze nel campo dell’alta cucina, hanno avuto grazie al progetto la possibilità di ottenere, in Italia, la formazione e la qualifica professionale indispensabili per l’esercizio della professione in contesto d’emigrazione. Tra questi, una persona ha trovato un’occupazione a tempo pieno in un ristorante di alto profilo, 3 persone collaborano regolarmente con diverse realtà in campo gastronomico e diversi cuochi svolgono autonomamente attività di catering.
I risultati ottenuti in termini qualitativi
Il motto dell’associazione Arcobaleno è “Ama la patria degli altri come ami la tua”. Grazie a quest’impostazione, trasmessa anche agli chef di Cuochi a Colori, è stato promosso all’interno del progetto un clima di proficua collaborazione e profonda integrazione tra persone appartenenti a molti differenti universi culturali. Si tratta di un clima che contagia in modo molto spontaneo ed immediato anche l’ambiente esterno, grazie alle diverse attività promosse.
La collaborazione in cucina non è semplice: possono verificarsi occasioni di tensione, o incomprensioni legate alle differenze culturali e alle difficoltà linguistiche. Il ruolo dello staff di Cuochi a Colori, che ha acquisito importanti competenze interculturali in molti anni di lavoro volontario per l’associazione Arcobaleno è quello di promuovere una fruttuosa collaborazione che favorisca relazioni nuove, non conflittuali, attente e rispettose delle differenze.
I punti di forza
Cuochi a Colori è un’esperienza pionieristica: sul territorio è stato uno dei primi progetti in quest’ambito. Ciò ne ha favorito il successo, consentendo lo sviluppo di un format ben consolidato, originale e di alta qualità.
Essenziale per il successo dell’esperienza è la funzione di “mediazione interculturale” giocata dal cibo, che rappresenta un potente catalizzatore della conoscenza e dello scambio tra culture e favorisce, in modo semplice e naturale, la comunicazione nella diversità.
Oggi Cuochi a Colori si trova a competere con altre realtà nate in quest’ambito, ma l’originalità del format e il livello della qualità dei servizi offerti rappresentano importanti elementi di competitività.
Le criticità
Un’importante fragilità del progetto è rappresentata dal costante turn over del personale coinvolto (cuochi e staff). Ciò implica un continuo dispendio di energie in termini di formazione e costante riorganizzazione. Il turn over dipende dalle dimensioni contenute delle attività realizzate, che implicano, per tutto il personale coinvolto, l’esigenza di affiancare all’impegno nel progetto altre attività lavorative.
Per far fronte a questo problema, il progetto avrebbe bisogno di rafforzarsi in termini di scalabilità. A tale scopo sarebbe indispensabile un importante investimento a livello finanziario. Ampliandosi in termini di solidità e portata, il progetto potrebbe rafforzare anche il proprio impatto a livello sociale.
La volontà di mantenere standard alti per quanto riguarda sia i servizi offerti sia la qualità del lavoro dei propri collaboratori, rappresenta spesso una sfida nella concorrenza sul mercato.
Le prospettive future
Se sarà finanziariamente sostenibile, Cuochi a Colori svilupperà e valorizzerà nell’ambito delle proprie attività un lavoro di ricerca sui percorsi storici di incontro, contaminazione e differenziazione tra le culture culinarie rappresentate dai cuochi migranti e le molteplici tradizioni gastronomiche delle diverse regioni italiane.