Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.
Progetto “BEE MY JOB”
26 Novembre 2018Progetto “Cuochi a colori”
27 Novembre 2018Progetto “BEE MY JOB”
26 Novembre 2018Progetto “Cuochi a colori”
27 Novembre 2018L’ente promotore
FONDAZIONE AVSI
Gli enti partner
Consorzio e Cooperativa Farsi Prossimo, Accademia del Panino Italiano
Quando
Il progetto ha inizio nel 2016 ed è tuttora in corso
Dove
Regione Lombardia
Gli ambiti di intervento
- Formazione e sviluppo professionale
- Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
- Tirocini ed accompagnamento al lavoro
Il target
Richiedenti asilo e beneficiari di protezione (uomini e donne) ospitati nei Cas e negli SPRAR del Consorzio Farsi Prossimo. Il progetto si rivolge anche a soggetti fragili, coinvolti in percorsi di empowerment.
L’obiettivo generale
Favorire l’integrazione economica di richiedenti asilo e beneficiari di protezione, sia attraverso la strutturazione di un percorso di empowerment che favorisca la messa in gioco di tutte le loro potenzialità, sia tramite la costruzione di alleanze con aziende interessate a farsi promotrici di inclusione.
Le attività
Dopo una serie di colloqui di gruppo e individuali per la selezione dei beneficiari, condotta dal Consorzio Farsi Prossimo in collaborazione con AVSI, realizzazione, in diversi settori professionali, di un percorso modulare di empowerment ed avviamento al lavoro, articolato in tre fasi:
- Formazione linguistica settoriale, finalizzata all’acquisizione del linguaggio specifico nel settore professionale in questione (80 ore, classi di 15-20 persone)
- Formazione professionale, finalizzata all’acquisizione sia delle hard skills, sia delle soft skills (comunicazione non verbale, rispetto degli orari e delle gerarchie, cura della persona e abbigliamento consono all’ambiente di lavoro, ecc. (40-60 ore, a seconda del settore professionale in questione, classi da 15-20 persone). Le aziende del settore sono direttamente coinvolte sia nella definizione dei contenuti della formazione, sia nella sua erogazione, sia nella messa a disposizione degli ambienti per la conduzione dei moduli laboratoriali
- Tirocinio professionalizzante (di 3 o 4 mesi) presso aziende del settore, con accompagnamento on the job. Generalmente l’indennità di tirocinio è totalmente a carico dell’azienda
Il percorso è stato inizialmente sperimentato nel settore della ristorazione. L’esperienza in quest’ambito è tuttora in corso, ma è stata affiancata da percorsi paralleli nel campo della logistica e della cura del verde e delle pulizie.
I settori professionali sono stati scelti sulla base di un’indagine preliminare condotta informalmente da AVSI nell’ambito delle reti fiduciarie costruite nel tempo con i propri donor, che in gran parte sono aziende del territorio. La scelta è caduta su settori professionali caratterizzati tanto da fabbisogno di manodopera quanto da una domanda di lavoro con livelli di qualifica conseguibili in tempi relativamente brevi.
Le fonti di finanziamento
Finanziamenti privati raccolti tramite fundraising presso aziende, fondi filantropici e fondazioni.
I risultati ottenuti in termini quantitativi
Dall’inizio del progetto, più di 100 persone sono state formate ed avviate al lavoro tramite tirocinio professionalizzante. Circa il 70% dei tirocini sono sfociati in un’assunzione (generalmente con contratto di apprendistato o a tempo determinato).
I risultati ottenuti in termini qualitativi
È stato sperimentato un modello efficace di rafforzamento dell’occupabilità ed avviamento al lavoro dei migranti, fondato su tre elementi caratterizzanti: l’accompagnamento costante dei beneficiari, la qualità della formazione linguistica e professionale e l’alleanza con il mondo delle aziende. In particolare, un numero significativo di piccole, medie e grandi imprese, comprendendo il contenuto valoriale del progetto e la rilevanza della sfida dell’integrazione, hanno scelto di impegnarsi in prima persona ed investire in favore dell’inclusione lavorativa di richiedenti asilo e beneficiari di protezione.
I punti di forza
Vitale per l’efficacia del progetto è il rapporto di fiducia creato con le aziende ed il loro coinvolgimento fattivo nella definizione dei contenuti e nell’erogazione della formazione professionale. Ciò garantisce l’effettiva rispondenza della formazione ai fabbisogni delle imprese, in termini di competenze. L’investimento nella formazione motiva inoltre le aziende a costruire con le persone formate un rapporto quanto più possibile duraturo.
Le criticità
Non si è lavorato a sufficienza sull’autoconsapevolezza dei beneficiari circa il valore del percorso di formazione svolto e sulla valutazione e documentazione delle competenze acquisite. Nel caso in cui il tirocinio non sfoci in un’assunzione, i beneficiari dovrebbero essere messi nelle condizioni di valorizzare l’esperienza svolta nell’ambito di percorsi autonomi di ricerca attiva del lavoro.
Le prospettive future
Un aspetto su cui si intende lavorare è il monitoraggio nel tempo dei percorsi lavorativi dei beneficiari, per valutare l’impatto del lavoro svolto nel lungo periodo. Un’attività seria di valutazione di impatto sarebbe cruciale anche per favorire la comunicazione sul progetto, essenziale per consolidare ulteriormente i rapporti con il mondo delle imprese e favorirne sensibilizzazione e coinvolgimento.
Si sta inoltre lavorando per replicare il modello in altri settori professionali. A questo scopo è necessario costruire reti di aziende disposte a collaborare e ad investire. Un settore di particolare interesse è quello dell’agricoltura, in cui esiste un fabbisogno di manodopera non soddisfatto.
Infine si intende promuovere la partecipazione, in qualità di beneficiarie, di un numero più alto di donne, soprattutto nei percorsi di avviamento al lavoro nel settore della ristorazione.