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Con la legge 47/2017 nasce per la prima volta in Italia e in Europa la figura del tutore volontario per i minori stranieri non accompagnati.

Si tratta di privati cittadini, adeguatamente selezionati e formati, guidati dalla volontà di vivere una nuova forma di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva. «Una figura importantissima – spiega Filomena Albano, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nel trasmettere le Linee Guida a esperti e Tribunali dei Minori – che ha l’obiettivo di incarnare una nuova idea di tutela legale: non solo rappresentanza giuridica ma figura attenta alla relazione con i bambini e i ragazzi che vivono nel nostro paese senza adulti di riferimento, capace di farsi carico dei loro problemi ma anche di farsi interprete dei loro bisogni e garante dei loro diritti».

Sarà proprio l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza insieme ai garanti regionali e delle province autonome a selezionare e formare i tutori, che verranno poi inseriti in appositi elenchi istituiti presso il Tribunale per i minorenni. Questi elenchi – prevede la legge 47/2017, in vigore dal 6 maggio – devono essere istituiti entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, ovvero entro il 6 agosto.

L’obiettivo delle Linee Guida è quello di assicurare una tendenziale uniformità e di garantire un effettivo esercizio della funzione di tutore sul territorio nazionale. Le Linee Guida parlano espressamente di «una nuova idea di tutela legale, espressione di genitorialità sociale e di cittadinanza attiva». Sei sono i principi cardine individuati: tempestività della nomina, non discriminazione (indipendentemente dall’età e dallo status migratorio), indipendenza e imparzialità, qualità e appropriatezza, trasparenza e responsabilità, partecipazione del minore. Possono presentare domanda cittadini italiani, di altri Paesi europei o in regola con la normativa del soggiorno, di almeno 25 anni di età. È possibile anche segnalare in fase di candidatura uno specifico titolo di studio, la conoscenza di lingue straniere, esperienze con MSNA nella scuola o nel volontariato. La formazione prevista è di 24/30 ore, su tre moduli: quadro fenomenologico, modulo giuridico e modulo psico-socio-sanitario. I tutori già iscritti negli elenchi esistenti saranno automaticamente inseriti nei nuovi elenchi dei tutori volontari.

http://garanteinfanzia.s3-eu-west-1.amazonaws.com/s3fs-public/documenti/Linee%20guida%20tutori%20volontari.pdf

Unaccompanied and Separated Children from Egypt in Italy. May 2017

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Unaccompanied and Separated Children from Nigeria in Italy. May 2017

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Unaccompanied and Separated Children from The Gambia in Italy. May 2017

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A fine settembre 2018 è stato avviato il progetto di monitoraggio della tutela volontaria per i minori stranieri non accompagnati che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) è chiamata a svolgere dalla legge 47/2017. L’iniziativa è finanziata dalle risorse europee del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI), gestito dal Ministero dell’interno. L’iniziativa punta ad assicurare capillarmente sul territorio nazionale diritti e opportunità nelle fasi di accoglienza e integrazione ai quasi 13 mila minori stranieri non accompagnati presenti in Italia valorizzando l’operato dei tutori volontari e degli altri soggetti coinvolti nel sistema di protezione.
Ecco quali risultati l’azione intende mettere a disposizione del Paese per perseguire l’obiettivo di garantire pari diritti ai minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, in conformità a quanto previsto dall’articolo 2 della Convenzione Onu del 1989:

1.       dati costantemente aggiornati sulla tutela volontaria in Italia;
2.       una rete interistituzionale di accompagnamento per i tutori volontari;
3.       un numero verde, una segreteria e polizze assicurative per i tutori volontari;
4.       la qualificazione costante delle competenze dei tutori volontari;
5.       sensibilizzazione e promozione della funzione dei tutori volontari e del ruolo delle figure di garanzia;
6.       la diffusione dei progetti locali innovativi in materia di tutela volontaria;
7.       un centro di documentazione, un forum e linee guida nazionali;
8.       la divulgazione dell’esperienza italiana nei paesi europei.

Monitoraggio tutela volontaria

Da luglio 2018, i minori stranieri non accompagnati hanno un nuovo strumento per orientarsi nella scelta di percorsi formativi offerti dalla normativa italiana che li aiutino a entrare nel mondo del lavoro. Si tratta del Vademecum per l’inserimento lavorativo, una guida realizzata da Intersos in collaborazione con Unicef che verrà distribuita nei prossimi mesi agli operatori dei centri di accoglienza e ai minorenni migranti e rifugiati.

Il documento è suddiviso in due sezioni: la prima, rivolta ai minori stranieri non accompagnati, offre informazioni utili su come accedere ai percorsi formativi mirati all’inserimento lavorativo (al suo interno si trovano consigli su come intraprendere il giusto percorso, preparare i documenti necessari, cercare e trovare un lavoro regolare); la seconda, rivolta ai tutori e agli operatori dei centri di accoglienza, fornisce indicazioni utili per sostenere i minori stranieri soli durante il percorso verso l’integrazione e l’autonomia sociale.

Sezione per minori non accompagnati
Sezione per tutori e operatori