Progetto “#Design Thinking Talent for Refugees”
2 Marzo 2021
Progetto “SPRAR C.I.S.A. Asti Sud”
3 Marzo 2021
Marchesini

L’impresa promotrice

MARCHESINI GROUP S.P.A.

progettazione e costruzione di macchine per il confezionamento di prodotto farmaceutici e cosmetici, con sede centrale a Pianoro (BO)

 

Enti partner

Mosaico di Solidarietà – ONLUS, Bologna; Arca di Noè Cooperativa Sociale, Granarolo dell’Emilia (BO).

 

Gli ambiti di intervento

      • Tirocini e accompagnamento al lavoro (con inserimento lavorativo)
      • Formazione e sviluppo professionale
      • Diversity management e valorizzazione della diversità culturale e religiosa
      • Welfare aziendale e responsabilità sociale d’impresa

       

       

Il target

Le pratiche di inclusione socio-lavorativa dell’azienda riguardano migranti, in particolare richiedenti asilo e rifugiati, il cui status giuridico consenta l’ingresso nel mercato del lavoro.

L’obiettivo

Supportare – anche in un’esplicita ottica di responsabilità sociale – le attività di integrazione socio-lavorativa di persone svantaggiate condotte da realtà non-profit del territorio, contribuendo direttamente alla formazione e all’inserimento lavorativo di richiedenti asilo e rifugiati.

Le attività

Marchesini Group, nato nel 1974 come piccola azienda locale, si è trasformata negli anni – attraverso in particolare investimenti in innovazione e processi di acquisizione – in un gruppo multinazionale nel settore della realizzazione di soluzioni tecnologiche per il packaging di tutti i principali prodotti dell’industria farmaceutica e cosmetica. Oggi il gruppo, saldamente controllato dalla famiglia del fondatore Massimo Marchesini (con la gestione operativa affidata, dal 2016, a un top manager esterno) e a fortissima vocazione internazionale, risulta non solo tra le realtà di riferimento della “Packaging Valley” emiliano-romagnola, ma anche tra i primi quattro leader mondiali nella realizzazione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici, con 2000 dipendenti complessivi, circa una ventina di stabilimenti produttivi e aziende controllate in Italia, una rete all’estero di 35 agenzie di rappresentanza e 14 società controllate che consentono la presenza diretta in 68 nazioni, e una quota di esportazioni che si attesta stabilmente intorno all’87% del fatturato mediante vendite in 116 Paesi (con percentuali assai significative in Europa, USA, Cina e America Latina).

Marchesini Group, inoltre, si impegna apertamente a promuovere il proprio contributo a uno sviluppo sostenibile, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente naturale e al legame sociale con le comunità locali dei territori in cui opera. Tale aspetto già appare rispecchiato da alcune fondamentali strategie di business ritenute appropriate anche alla luce del proprio sviluppo in uno specifico contesto socio-economico; come sottolineato nella comunicazione istituzionale del gruppo, «La concentrazione della produzione in stabilimenti localizzati in Italia, facendo leva sulle variabili dell’economia di distretto, aumenta l’efficienza produttiva e massimizza gli effetti positivi sul territorio». In maniera ancor più visibile e diretta, l’impegno nel campo della responsabilità sociale ed ambientale si avvale attualmente di due strumenti “formalizzati”, entrambi introdotti nel 2016. Il primo coincide con il Codice Etico, che ruota intorno ai tre principi dell’“etica nel business” (per una crescita aziendale responsabile), dell’“etica nelle relazioni interne” (fondata sul valore di diritti, esigenze e aspettative delle proprie persone) e dell’“etica ambientale e sociale” (con l’attenzione a effetti e contributi virtuosi per l’ecosistema e i contesti sociali di riferimento).

Il secondo strumento è rappresentato dal Rapporto di Sostenibilità, che offre annualmente una rendicontazione volontaria e pubblica delle prestazioni del gruppo sotto il profilo ambientale (p.es.: prevenzione e riduzione degli impatti, utilizzo delle materie prime, gestione della logistica e dei rifiuti) e sociale (p.es.: il sostegno economico e di altra natura ad attività e progetti culturali, di utilità sociale e di ricerca scientifica).

In questa complessiva cornice, recentemente si sono sviluppate le attività di orientamento e inserimento lavorativi a beneficio di persone richiedenti asilo e rifugiate, condotte nello stabilimento aziendale di Calderino (BO). In un primo tempo, esse sono consistite in iniziative di tirocinio formativo della durata di 6 mesi, gestite in collaborazione con l’associazione bolognese di volontariato Mosaico di Solidarietà e rivolte a due ragazzi originari del Ghana. Successivamente – ancora in partnership con un soggetto non-profit del territorio, la Cooperativa Sociale Arca di Noè –  si sono realizzati ulteriori tirocini formativi di 6 mesi aventi come beneficiari due ragazzi nativi del Mali e in seguito tradottisi nell’assunzione di entrambi a tempo indeterminato.

Le fonti di finanziamento

Risorse pubbliche per i tirocini destinati a persone rifugiate e richiedenti asilo; risorse aziendali, specialmente nei casi di successiva assunzione al termine dei tirocini formativi.

 

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Nel caso delle due persone native del Mali, il risultato principale consiste nella loro assunzione a tempo indeterminato successiva al periodo di tirocinio. Attualmente, queste due persone lavorano in azienda da circa un anno e mezzo, svolgendo mansioni di precisione come addetti alle macchine utensili. Come commenta Pietro Rinaudo, Direttore dello stabilimento di Calderino: «Grazie anche all’integrazione con i colleghi, i ragazzi oggi sono perfettamente inseriti nella realtà aziendale con soddisfazione di entrambe le parti».

Nel caso dei primi due tirocini, non sfociati in un’assunzione, si può nondimeno evidenziare l’importante funzione svolta dall’azienda nel fornire un’esperienza di valore sul piano formativo e dell’orientamento (e quindi dell’“approccio” individuale) al mondo del lavoro; al riguardo, il Direttore di stabilimento non ha dubbi nel ritenere che «si è avuta la possibilità di mostrare a queste persone un ambiente lavorativo professionalizzante».

Nel 2020, Marchesini Group ha conseguito, per il proprio impegno nell’integrazione socio-lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, il riconoscimento “Welcome – Working for refugee integration” conferito da UNHCR; un risultato che, a parte i naturali effetti positivi a livello di reputazione aziendale, nel gruppo è stato accolto con molta soddisfazione anche nell’ottica della piena coerenza con i propri obiettivi di responsabilità sociale.

 

I risultati ottenuti in termini qualitativi

Soprattutto nelle esperienze conclusesi con un’assunzione, l’inserimento recente di persone rifugiate o richiedenti asilo ha indubbiamente concorso alla loro integrazione sociale nel territorio e a una maggiore stabilizzazione dei loro progetti di vita; una di esse sta oggi attivandosi per l’iscrizione a un corso serale finalizzato al conseguimento di un diploma di scuola superiore. Inoltre, nonostante alcune (prevedibili) difficoltà iniziali nella conoscenza e nell’adattamento reciproci, la presenza di questi “nuovi colleghi” si è, in generale, tradotta anche per i dipendenti autoctoni in effetti positivi sul clima nel luogo di lavoro.

 

I punti di forza

Il fattore primario alla base del sostanziale successo dei processi di inserimento di queste persone migranti è identificabile nell’atteggiamento di fondo, aperto e proattivo, da esse portato nell’incontro con l’azienda; con le parole di Pietro Rinaudo: «Il punto di forza cruciale è stata la volontà di questi ragazzi di integrarsi e cercare di farsi una nuova vita in un paese per loro completamente sconosciuto, non solo dal punto di vista geografico, ma soprattutto culturale… E ora svolgono il loro lavoro con attenzione e diligenza».

L’esito positivo dei processi di inserimento – o, quanto meno, di orientamento – professionale attuati attraverso i tirocini formativi recentemente dedicati a persone migranti appare inoltre riconducibile, in maniera più o meno diretta, a un contesto d’impresa particolarmente favorevole alla “cura del fattore umano”. Ciò, da un lato, con riferimento alle politiche aziendali nel campo della sostenibilità sociale, che promuovono costante attenzione al valore e ai bisogni delle persone anche nella vita e nelle relazioni interne dell’organizzazione. E, dall’altro lato, mediante un’attenzione aziendale altrettanto notevole prestata specificamente ai processi di formazione nel luogo di lavoro, intesi in maniera “olistica”; ovvero, privilegiando sia lo sviluppo di competenze tecniche, trasversali e legate all’area “Ambiente e Sicurezza”, sia la trasmissione – nei termini della comunicazione istituzionale del gruppo – di un più complessivo «sistema valoriale basato sull’accrescimento della passione, della motivazione e della competenza dei dipendenti, affinché essi diventino fonte reale di creazione di un valore sostenibile e durevole nel tempo». In questo quadro generale, la progressiva integrazione e valorizzazione dei due tirocinanti stranieri poi assunti è stata concretamente molto supportata anche dalla disponibilità dei colleghi più esperti non solo ad accoglierli, ma anche a contribuire alla loro formazione on-the-job con pazienza e professionalità.

 

Le criticità

Si riportano alcune criticità iniziali, nel processo di inserimento, collegate a situazioni non inconsuete – nel caso italiano – per i percorsi di tirocinio formativo rivolti a rifugiati e richiedenti asilo; problemi, in particolare, relativi all’integrazione dei migranti in gruppi di lavoro con ridotta esperienza nell’interazione con colleghi stranieri, come pure alla difficoltà di questi ultimi di apprendere adeguatamente la lingua italiana anche con riferimento alle operazioni tecniche. Si ritiene che tali difficoltà siano state nel tempo sostanzialmente superate, grazie soprattutto alla disponibilità “a mettersi in gioco” da parte di tutti i soggetti coinvolti (migranti, altri lavoratori e responsabili aziendali).

 

Le prospettive future

Anche sulla base delle esperienze recentemente vissute, in Marchesini Group ci si mostra consapevoli di come i percorsi di inclusione lavorativa dei migranti, e specialmente quelli a favore di rifugiati e richiedenti asilo, richiedano – a vari livelli – un consistente impegno aziendale. Al contempo, alla luce esattamente di tali esperienze e insieme del proprio orientamento a obiettivi di responsabilità e sostenibilità sociali, si manifesta piena apertura a cogliere possibili ulteriori opportunità in questo campo nel prossimo futuro, coinvolgendo eventualmente non soltanto lo stabilimento di Calderino ma anche altre sedi del gruppo.

 

Aggiornato al 23.12.2020