Il paper riguarda i più recenti sviluppi (2020) delle tese relazioni tra UE e Turchia in tema di gestione dei flussi di richiedenti asilo. Se la Turchia “gioca d’azzardo” e ricatta l’Europa, lasciando partire flussi di richiedenti asilo verso la Grecia e lungo la rotta balcanica per ottenere maggiori fondi, la Grecia risponde con respingimenti de facto, alzando uno scudo, in palese violazione dei diritti dei richiedenti asilo, ma in solitudine.
L’Unione Europea, alle prese con l’ennesima crisi – legata questa volta dalla pandemia di COVID-19 – perde (volontariamente) di vista la vulnerabilità dei migranti e cerca di appianare la situazione tramite nuove risorse economiche, tecnicalità e sottigliezze diplomatiche destinate tanto ai “valorosi” greci quanto all’assertivo “pretendente egemone” turco.