Sudan
18 Marzo 2021
Mali
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Libia

Quando

L’avvenimento in sintesi

I dettagli

11/2/2022

Libia, due primi ministri e un Paese sempre più spaccato in due

Sono nuovamente molto alte le tensioni in Libia con la nomina da parte del Parlamento libico di un nuovo Premier, Fathi Bashagha, che ora contende la premiership ad Abdel Hamid Dbeibah leader invece riconosciuto dall’ONU. La situazione era già complicata dopo la decisione dello scorso 24 dicembre di rimandare le elezioni presidenziali fissate anche con l’accordo dell’ONU. Il Paese sembra tornato al caos di più di un anno fa, quando in Libia c’erano due governi in competizione tra loro, uno a Tripoli e uno a Tobruk, e due fazioni che si contendevano il controllo del territorio (Rainews).

Aprile-maggio-giugno 2021

OIM e UNHCR condannano il ritorno di migranti e rifugiati in Libia

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, hanno confermato che oltre 270 migranti e rifugiati sono stati consegnati alla Guardia costiera libica dalla nave “Vos Triton”, battente bandiera di Gibilterra. “Vos Triton” aveva salvato il gruppo in acque internazionali mentre tentava di raggiungere l’Europa il 14 giugno. Il 15 giugno, la Guardia costiera libica li ha riportati al porto principale di Tripoli, dove sono stati trattenuti in detenzione dalle autorità libiche. Le due organizzazioni ribadiscono che nessuno dovrebbe essere rimandato in Libia dopo essere stato soccorso in mare. Secondo il diritto marittimo internazionale, le persone soccorse dovrebbero essere sbarcate in un luogo sicuro (fonte: UNHCR).

24/03/2021

“Più flussi di migranti dalla Libia”, Lamorgese chiede un intervento dell’UE

“Si deve ripartire dallo spirito di Malta del 2019”, dice il ministro dell’Interno che ha preso contatto con il suo omologo libico, Khaled Mazen, e conta quanto prima di incontrarlo. “Registriamo un aumento dei flussi migratori provenienti soprattutto dalla Libia. Ho già preso contatto con il mio omologo libico, Khaled Mazen, e conto quanto prima di incontrarlo. I dati evidenziano l’assoluta urgenza di un intervento concreto dell’Unione europea che preceda gli esiti del complesso negoziato sul patto sull’immigrazione e l’asilo”.

Settembre-ottobre 2020

Raggiunto accordo sul cessate il fuoco permanente all’Onu

L’accordo è stato sottoscritto da rappresentanti del governo di concordia nazionale di Tripoli, guidato da Fayez al-Serraj, e dalle autorità dell’Est della Libia, dove l’uomo forte è Khalifa Haftar.

Giugno-luglio-agosto 2020

Haftar sconfitto in Tripolitania

Le forze fedeli al maresciallo libico Khalifa Haftar hanno subìto l’ennesima sconfitta nell’ovest della Libia, nella regione della Tripolitania. La perdita del controllo della città di Tarhouna è stata l’ultima di una serie di sconfitte subite nelle ultime settimane dalle milizie di Haftar nell’ovest della Libia. I miliziani sono stati costretti a ritirarsi verso est – cioè verso la Cirenaica, controllata da Haftar – di fatto mettendo fine all’offensiva militare contro Tripoli, iniziata per volontà dello stesso maresciallo ad aprile dello scorso anno.

Giugno-luglio-agosto 2020

Dopo cinque mesi il primo volo dell’OIM in Libia per il rimpatrio volontario riporta a casa oltre 100 migranti ghanesi

118 migranti ghanesi bloccati in Libia a causa delle restrizioni del COVID-19 si sono imbarcati ieri su un volo di ritorno, il primo del Programma di ritorno umanitario volontario dell’OIM dopo cinque mesi di blocco.

Aprile-maggio 2020

Migranti: Unhcr, aumento partenze da Libia per Covid e guerra

In Libia si trovano attualmente 650mila stranieri, di cui oltre 48mila richiedenti asilo registrati dall’Onu. Inoltre, ci sono più di 370mila libici sfollati internamente, e 450mila tornati in patria di recente. Sono i dati diffusi dall’Unhcr in un’audizione al Parlamento europeo. L’agenzia delle Nazioni Unite stima in “aumento le partenze dal Paese a causa del Covid-19 e del coprifuoco, che riducono la possibilità” per le persone di trovare il modo per sopravvivere.

Aprile-maggio 2020

Libia: l’inasprirsi del conflitto e la minaccia del COVID-19 aggravano la crisi umanitaria

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, avverte che, a un anno dal lancio dell’offensiva militare avvenuta a Tripoli, in Libia, all’ulteriore intensificarsi degli scontri, si è aggiunta ora la minaccia di diffusione del COVID-19. Da aprile dell’anno scorso più di 300 civili sono rimasti uccisi e altre 150.000 persone sono state costrette alla fuga. Nonostante l’accordo provvisorio di tregua umanitaria, ad aprile gli scontri si sono intensificati in modo significativo. Inoltre, il deteriorarsi della situazione ha messo a rischio le possibilità di decine di migliaia di sfollati di fare ritorno in condizioni sicure verso le proprie aree di origine. Nel frattempo, le autorità hanno confermato che attualmente in Libia si registrano dieci casi di COVID-19 e un decesso, suscitando nuovi timori in merito alle capacità di risposta dei servizi sanitari del Paese già al collasso.

Aprile-maggio 2020

Migranti: Oim, preoccupazione per quelli riportati in Libia

“Grave preoccupazione per la sorte di centinaia di migranti che quest’anno la Guardia Costiera libica ha riportato a terra e dei quali non si hanno più notizie”, viene espressa dall’Oim. “Secondo recenti dati governativi – rileva l’organizzazione – circa 1.500 persone sono attualmente detenute in 11 centri della ‘Direzione per la lotta contro l’immigrazione illegale’ libica, alcuni da molti anni. Si tratta del numero più basso registrato da ottobre 2019. Tuttavia – sottolinea – nel 2020 almeno 3.200 uomini, donne e bambini a bordo di imbarcazioni dirette in Europa sono stati soccorsi o intercettati dalla guardia costiera libica e riportati indietro, in un paese in cui ancora si combatte. La maggior parte finisce in strutture adibite ad attività investigative o in centri di detenzione non ufficiali. L’Oim non ha accesso a questi centri”.

Gennaio-febbraio-marzo 2020

Il Governo italiano proroga il controverso memorandum Italia-Libia e le associazioni protestano

Il 2 febbraio il memorandum Italia-Libia, firmato nel 2017, è stato prorogato automaticamente alle stesse condizioni, per altri tre anni. Si tratta del memorandum stipulato durante il governo Gentiloni, e che i successivi governi Conte hanno mantenuto finora: esso ha “regolato” la politica tra i due Paesi in tema di immigrazione, stabilendo una stretta collaborazione con la Guardia costiera libica, i cui membri sono stati accusati ripetutamente dalle agenzie Onu di traffico e detenzione di esseri umani.

Gennaio-febbraio-marzo 2020

L’Ue raggiunge un accordo sulla missione navale “Irini”

Gli ambasciatori dell’Ue hanno trovato un accordo per l’avvio dell’operazione militare europea “Irini” per il controllo dell’embargo Onu sulle armi alla Libia. Si tratta della missione che sostituirà “Sophia”, il cui mandato scadrà a fine marzo.