Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.
Test Post
6 Dicembre 2018Progetto “Work4integration”
11 Dicembre 2018Test Post
6 Dicembre 2018Progetto “Work4integration”
11 Dicembre 2018L’ente promotore
FONDAZIONE GIOVANNI E IRENE COVA
Gli enti partner
Celav (Centro di Mediazione al Lavoro- Comune di Milano), Consorzio Mestieri, comunità alloggio e servizi del territorio
Quando
I percorsi sono realizzati annualmente, secondo il calendario scolastico
Dove
Città metropolitana di Milano
Gli ambiti di intervento
- Formazione e sviluppo professionale
- Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
- Orientamento alla ricerca attiva del lavoro
- Tirocini ed accompagnamento al lavoro
Il target
Cittadini stranieri, rifugiati o titolari di protezione sussidiaria, minori stranieri non accompagnati (MSNA)
L’obiettivo
Promuovere nuove vie di inclusione sociale attraverso la compiuta formazione e l’avviamento lavorativo dei cittadini stranieri
Le attività
Viene realizzato un primo colloquio individuale, volto alla conoscenza delle esperienze pregresse di ciascun beneficiario ed al suo orientamento verso il percorso formativo più adeguato, viene erogato un corso di formazione professionale, prevalentemente nel settore della ristorazione, dove sono state riscontrate buone opportunità di impiego e dove il tempo necessario per trasmettere le competenze di base è relativamente limitato. L’attività formativa è rivolta a classi di circa 15 allievi e può avere una durata che varia da 100 a 180 ore.
La formazione, composta da moduli sia teorici sia laboratoriali, prevede anche lezioni di educazione civica e di italiano (a carattere tecnico-settoriale). Una parte della formazione è altresì dedicata all’orientamento e nella ricerca attiva di lavoro (stesura del CV, simulazioni di colloqui di lavoro).
La formazione è seguita da un tirocinio professionalizzante, della durata di cinque mesi. Il tirocinio è accompagnato da un’attività di tutoraggio che si esplica attraverso visite e colloqui con il beneficiario ed i referenti aziendali, volti ad affrontare e risolvere eventuali problematiche.
Le aziende in cui si svolgono i tirocini sono individuate tramite un’azione di coinvolgimento basata su una modalità “porta a porta”. Con diverse aziende sono state avviate collaborazioni ormai pluriennali. Essenziale per preservare la qualità di questi rapporti è un attento abbinamento tra tirocinante ed azienda. Le aziende fidelizzate vengono attivate anche nel coinvolgimento di nuovi partner.
Le fonti di finanziamento
Fondazioni private, erogazioni attraverso bandi e finanziamenti pubblici (Comune di Milano e Regione attraverso il sistema dotale DUL e Garanzia Giovani)
I risultati ottenuti in termini quantitativi
Annualmente vengono presi in carico circa 60/70 giovani. Di questi, il 40% raggiunge l’assunzione presso l’azienda in cui ha svolto lo stage.
Risultati ottenuti (in termini qualitativi):
Grazie a questo percorso di avvicinamento al mercato del lavoro, i beneficiari creano solide basi per la propria integrazione socio-economica. Per i MSNA, che al compimento del diciottesimo anno di età devono lasciare le comunità ospitanti, è essenziale dotarsi di strumenti adeguati ad affrontare tale passaggio verso l’autonomia economica e l’autosostentamento.
I punti di forza
Il percorso formativo e di avvicinamento al lavoro dei MSNA viene condiviso con gli educatori delle comunità educativo-residenziali, che contribuiscono a supportarne il processo di autonomia. La partnership con il Celav permette di sostenere tramite finanziamenti pubblici (borsa lavoro) tre mensilità di tirocinio. La durata complessiva dei tirocini è sufficiente per consentire un effettivo apprendimento sul campo e l’instaurarsi di un buon grado di fiducia tra azienda e tirocinante, elemento essenziale ai fini assuntivi.
Le criticità
I finanziamenti pubblici utilizzati ed i relativi meccanismi di attribuzione non sono tarati sui MSNA e risultano inadeguati rispetto alle specificità di questo target. Per rientrare in tali meccanismi, infatti, i MSNA devono attendere il diciassettesimo anno di età prima di intraprendere il percorso formativo. Dato che per questi giovani è essenziale raggiungere condizioni di autonomia entro il diciottesimo anno di età, si rende necessario contenere i tempi del percorso formativo, che risulta appena sufficiente per trasferire minime competenze di base. Talvolta, la conclusione della permanenza nelle strutture di accoglienza avviene durante lo svolgimento del tirocinio e, trattandosi di un momento particolarmente delicato sia sul piano psicologico che logistico, tale evento può compromettere il buon esito dell’esperienza.
Le prospettive future
L’accompagnamento dei MSNA necessita di risorse che consentano l’avviamento di proposte formative diversificate, sulla base delle indicazioni che arrivano dal mercato del lavoro. Per questo motivo risulta fondamentale il coinvolgimento delle aziende nella progettazione dei corsi di formazione, affinché essi risultino sempre più allineati al fabbisogno di manodopera qualificata.
In questa logica, oltre alla ristorazione collettiva, saranno avviati a breve nuovi corsi di formazione nel settore alberghiero.
Aggiornato al 30/10/2018