Le disposizioni relative all’emergenza Covid-19 riguardano anche la disciplina dell’immigrazione. Riportiamo di seguito le principali adottate.
La proroga della validità degli atti amministrativi riguarda tra l’altro:
- tutti i permessi di soggiorno con scadenza compresa tra il 31/1 e il 15/4, che rimangono validi fino al15/6 (art. 103, comma 2 Dl Cura Italia);
- tutti i documenti di riconoscimento e di identità, rilasciati dalle autorità italiane, scaduti o in scadenza nei giorni successivi al 18/3, che vedono la propria validità prorogata al 31/8. La validità ai fini dell’espatrio rimane però quella indicata sul documento (Art. 104 Dl Cura Italia).
Anche le misure di sospensione concernenti i procedimenti riguardano l’immigrazione. In particolare:
- anche i procedimenti amministrativi in materia di immigrazione sono in generale sospesi. L’ASGI (Associazione studi giuridici immigrazione) ha criticato alcuni aspetti di tale sospensione lamentando in particolare il fatto che sono rinviati tutti gli appuntamenti nel procedimento per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare, allungandosi così ancora di più i termini di definizione del medesimo
- a seguito del Decreto-legge n. 9 del 2 marzo, le convocazioni in Questura, ricevute al momento della presentazione delle domande relative ai documenti di soggiorno, potrebbero essere rinviate e le eventuali nuove date saranno comunicate con sms
- sono chiusi al pubblico tutti gli sportelli degli Uffici Immigrazione delle questure destinati al rinnovo e al rilascio dei permessi di soggiorno;
- sono sospesi tutti i procedimenti giurisdizionali relativi alla protezione internazionale.
Sono però aperti gli sportelli per la presentazione delle domande di protezione internazionale. D’altro canto, l’arrivo dei richiedenti asilo segue canali illegali sui quali anche le restrizioni legate alla pandemia non hanno effetto: in 2.794 sono arrivati sulle coste italiane dal primo gennaio al 30 marzo.
(https://www.interno.gov.it/sites/default/files/cruscotto_statistico_giornaliero\30-03-2020.pdf )
A questo proposito però con un decreto interministeriale pubblicato il 7 aprile è stata disposta la chiusura dei porti alle navi di ONG che salvano migranti in mare, perché nel contesto dell’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione del virus Covid-19, i porti italiani non assicurano i … requisiti per la classificazione e definizione di Place of safety (luogo sicuro), per i casi di soccorso effettuati da parte di unità navali battenti bandiera straniera al di fuori dell’area italiana. In considerazione della … diffusione del Coronavirus – si legge ancora nel decreto – e dell’attuale situazione di criticità dei servizi sanitari regionali … non risulta … possibile assicurare sul territorio italiano la disponibilità di tali luoghi sicuri.
Inoltre, alcune iniziative legate ai corridoi umanitari sono state sospese a causa dell’emergenza sanitaria. Ad esempio, sessantasei persone avrebbero dovuto arrivare in febbraio dal Niger con un volo umanitario di Caritas e UNHCR, ma l’arrivo è stato bloccato da una decisione del governo.
Non sono sospesi i procedimenti di espulsione. L’ASGI ha sostenuto che ciò è irragionevole, in quanto l’ordine di allontanamento è impossibile da ottemperare e/o da eseguire stante la sostanziale chiusura di tutte le uscite dall’Italia, la cessazione dei voli dall’Italia verso la maggior parte dei paesi extra UE, e, laddove si proceda alla misura del trattenimento, si rischia di aggravare ulteriormente la situazione dei CPR che desta già molta preoccupazione. A proposito del trattenimento, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, in una dichiarazione del 26 marzo ha chiesto agli Stati di rivedere la situazione dei richiedenti asilo respinti e dei migranti irregolari in centri di detenzione e di procedere al loro rilascio nella massima misura possibile. Rilasci sono stati registrati in numerosi Stati tra cui Belgio, Spagna, Paesi Bassi e UK. Quest’ultimo ha appena annunciato una revisione della situazione a riguardo.
Il Ministero dell’Interno ha pubblicato diverse circolari per garantire la prevenzione e il contenimento della diffusione del coronavirus all’interno dei centri di accoglienza e di detenzione per il rimpatrio. Come richiesto dal Ministero, tutte le organizzazioni operanti nel settore sono tenute a prendere le necessarie precauzioni e a garantire i necessari requisiti igienici e sanitari.
In particolare, esse sono tenute a:
- informare i migranti, attraverso mediatori culturali e materiale informativo tradotto, sulle condotte da adottare per prevenire e contenere la diffusione del virus
- assicurare il mantenimento di una distanza di sicurezza di almeno due metri
- assicurare la fornitura di prodotti per l’igiene personale
- assicurare la pulizia e la sanificazione regolare dei locali.
Se una persona ospite presenta sintomi della malattia, sarà ricoverata in strutture mediche pubbliche. Ciascuna organizzazione deve garantire che il personale sia dotato di dispositivi di protezione durante la prestazione dei servizi nei centri, compresi quelli di trattenimento per il rimpatrio.
Il Tavolo Nazionale Asilo (che riunisce le principali associazioni che si occupano dei diritti dei migranti, tra cui Amnesty International, Caritas Italiana, Centro Astalli, CIR, CNCA, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, FCEI, Migrantes) ha inviato al Governo e al Parlamento una serie di proposte per migliorare le condizioni di vita degli stranieri presenti in Italia in relazione alla pandemia, garantendo anche ad essi e al personale operante nei progetti che li riguardano la possibilità di attenersi alle norme associate alle misure sanitarie per prevenire la diffusione del coronavirus.
L’UNHCR, in collaborazione con l’Arci e con il Ministero della Salute, ha aperto un portale in 14 lingue per informare i rifugiati, i richiedenti asilo e in generale i migranti che vivono in Italia sull’emergenza epidemiologica Covid-19. Il portale contiene una sezione dedicata alle regole e ai comportamenti da seguire per proteggersi dal contagio raccomandati dal Ministero della Salute e un’altra con vari aggiornamenti in materia di asilo e immigrazione. Il materiale è disponibile in inglese, francese, spagnolo, arabo, amarico, bengali, cinese, farsi, russo, somalo, urdu, albanese, tigrino, oltre che in italiano.
Molte associazioni hanno proposto una sanatoria degli irregolari anche al fine di tutelare la salute pubblica e la sicurezza.
di Sara Morlotti, Ricercatrice Settore Legislazione Fondazione ISMU