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Emergenza Covid-19 e richiedenti asilo nell’Unione Europea – Comunicato stampa 8 aprile 2020

migration people with map in background illustration in colorful

Comunicato stampa

Milano, 8 aprile 2020

Nel 2019 sono state quasi 613mila le prime richieste di asilo nella UE, il 12% in più rispetto
al 2018. Che cosa succederà nel 2020?

 

In questo momento di emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid-19 che sta mettendo a dura prova l’Italia, l’Europa e le nazioni di tutto il mondo, Fondazione ISMU vuole riportare l’attenzione sui richiedenti asilo, presenti nel nostro paese e nel Vecchio Continente, le cui condizioni di vita sono diventate ancora più fragili a causa della diffusione dei contagi.

La situazione in Europa

Fondazione ISMU segnala che Eurostat ha da poco pubblicato i dati relativi alle prime richieste di asilo nei paesi membri dell’Unione Europea nell’anno 2019. Dai dati emerge che i richiedenti asilo registrati per la prima volta nella UE sono stati 612.700, in aumento del 12% rispetto al 2018.

In termini assoluti, fa sapere Eurostat, quasi 1 su 4 ha chiesto asilo in Germania, seguita da Francia (20% del totale) e Spagna (19%). L’Italia rappresenta il 6% del totale per numero di prime richieste di asilo nella UE.

A fronte di un aumento generale, in alcuni paesi però si registrano importanti diminuzioni rispetto al 2018: in particolare proprio in Italia (-34%), Germania (-12%) e Austria (-7%).

Secondo i dati Eurostat, le persone in cerca di asilo nella UE provengono soprattutto dalla Siria (74mila), seguita dall’Afghanistan (53mila) e dal Venezuela (45mila). Dei 45mila venezuelani che nel 2019 hanno chiesto protezione d’asilo per la prima volta nella UE, la stragrande maggioranza (90%) ha fatto domanda di asilo in Spagna (40.300). E mentre il numero di richiedenti provenienti dalla Siria è diminuito rispetto al 2018 (-7%), il numero di afgani e di venezuelani è aumentato rispettivamente del 35% e del 102%.

La situazione in Italia

Elaborazioni ISMU su dati del Ministero dell’Interno evidenziano che a fronte della rilevante diminuzione del totale delle richieste di asilo registrata (nel 2018 erano 54mila), nel 2019 in Italia il numero totale dei richiedenti asilo è stato di 39mila unità (mentre i dati Eurostat sopracitati si riferiscono solo al sottogruppo di coloro che hanno fatto domanda per la prima volta).  Nel 2019 si è riscontata la crescita del collettivo proveniente dall’America Centrale e Meridionale: oltre 6.700 richiedenti asilo – il 17% del totale – provengono infatti da paesi di quest’area geografica, le cui domande di asilo sono quadruplicate in tre anni.  Inoltre questi paesi sono tra quelli con un tasso di riconoscimento di protezione alto (per maggiori approfondimenti sui richiedenti asilo in Italia si legga il seguente comunicato stampa: https://www.ismu.org/calano-le-richieste-di-asilo-aumentano-i-dinieghi/).

ISMU fa notare che, anche se siamo in un momento di estrema incertezza, la ridotta mobilità data dalla pandemia sicuramente inciderà sulla possibilità, da parte di chi fugge dalle guerre o da situazioni di conflitto e violenza, di raggiungere i paesi dell’Unione Europea.

 

La nostra Fondazione continuerà a monitorare le conseguenze che l’emergenza sanitaria sta avendo sulle migrazioni e sui temi correlati.
Vi terremo aggiornati con news, una rassegna stampa dedicata e segnalazioni di iniziative di interesse  alla pagina “
Coronavirus e migrazioni. News e approfondimenti, rassegna stampa e siti .

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