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Cittadinanza italiana, si riaccende il dibattito sullo ius scholae

Dopo un lungo silenzio, in questo mese di agosto 2024, alcuni interventi di esponenti politici hanno riacceso il dibattito pubblico sulla riforma delle modalità di acquisizione della cittadinanza  da parte dei figli degli immigrati nati in Italia o che sono in Italia grazie al ricongiungimento familiare.

Alcuni dati

Nuove cittadinanze nel 2023: 199.995 
di cui poco più di un terzo riguardano minori e sono ottenute per trasmissione da un genitore (Fonte Istat)

Alunni con cittadinanza non italiana (a.s. 2022/2023): 914.860
con un aumento totale di 127 unità negli utlimi dieci anni (in media 12.700 all’anno) (Fonte Ministero dell’Istruzione e del Merito)

Studenti che potrebbero beneficiare dello Ius Scholae
200mila (Elaborazione Fondazione ISMU ETS su dati Eurostat e Istat)

Per quanto riguarda gli studenti che avrebbero diritto allo Ius Scholae ISMU ne stima 198.568 (arrotondando a 200mila) ipotizzandone l’avvio nel 2025. Tale stima è da considerare come relativa a una platea aggiuntiva di potenziali acquirenti, dei quali molti potranno acquisire la cittadinanza italiana per altre vie già contemplate (soprattutto in seguito alla lungo residenza dei genitori) e molti altri, soprattutto di alcuni paesi, anche se in teoria potrebbero acquisirla, presumibilmente sceglieranno di non richiederla.

Si segnala però che quantificazioni o stime precise sono pressoché impossibili da elaborare, in quanto – il professor Codini dà di questo una chiara spiegazione nel testo – lo ius scholae va in concorrenza con altre norme che danno diritto a ottenere la cittadinanza (e che sono distinte a seconda che si tratti di persone di paesi UE o extraUE, di nati in Italia o altrove, di dove e da quanto i genitori risiedono in un certo paese ecc.) ma i dati a disposizione sia ufficiali che di specifiche indagini, non sono così dettagliati.

Se nel 2015 (ma anche in precedenza) la spinta riformatrice si era concentrata sul cosiddetto ius soli temperato, che aveva dato vita a un elaborato ma controverso progetto, approvato peraltro solo dalla Camera, negli anni successivi ha preso centralità invece il cosiddetto ius scholae, che ha visto nel marzo del 2022 l’elaborazione di un progetto in tale direzione da parte della Commissione Affari costituzionali della Camera, che non ha avuto però ulteriori sviluppi. Proprio sullo ius scholae, che intende collegare l’acquisizione della cittadinanza dei figli degli immigrati nati in Italia o giunti nel nostro Paese attraverso il ricongiungimento familiare al loro percorso scolastico nel nostro Paese, si è rianimato il dibattito in questi giorni.

Non si tratta però di un possibile progetto condiviso ma solo del riemergere nel dibattito politico e pubblico dell’idea dello ius scholae. Se l’intenzione è però quella di riflettere in questa direzione, il riferimento più specifico non può che essere il progetto del 2022. A questo proposito vi riproponiamo il nostro paper Ius scholae. Luci e ombre di un progetto nel quale il prof. Ennio Codini, responsabile del Settore Legislazione di Fondazione ISMU ETS, analizza tale progetto. Ne viene data una valutazione sostanzialmente positiva, ma viene presentata contestualmente anche una proposta di testo normativo con alcune possibili soluzioni diverse per l’introduzione in Italia di tale ius scholae.

 Milano, 21 agosto 2024

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