Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.
“Ferradini Bruno S.r.l.” e “Del Colle S.r.l.”
3 Marzo 2021News sul continente africano
3 Marzo 2021“Ferradini Bruno S.r.l.” e “Del Colle S.r.l.”
3 Marzo 2021News sul continente africano
3 Marzo 2021L’organizzazione promotrice
CASCINA BIBLIOTECA
Società Cooperativa di Solidarietà A.R.L. – ONLUS, Milano
Enti partner
Molteplici, tra cui: Scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito della lingua italiana ai migranti, sede di Milano; CRI (Croce Rossa Italiana) – Comitato di Milano, con riferimento alla gestione del CAS di Via Corelli a Milano; Consorzio SIR (Solidarietà in Rete) di Milano; Abitare Società Cooperativa di Milano; CELAV (Centro di Mediazione al lavoro) del Comune di Milano; e varie aziende del territorio.
Gli ambiti di intervento
-
-
- Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
- Tirocini e accompagnamento al lavoro (con inserimento lavorativo)
- Formazione e sviluppo professionale
-
Il target
Le pratiche di integrazione socio-lavorativa promosse dalla cooperativa riguardano migranti, rifugiati e richiedenti asilo il cui status giuridico consenta l’ingresso nel mercato del lavoro.
L’obiettivo
Promuovere l’inclusione sociale e occupazionale dei migranti attraverso un approccio integrato alle varie dimensioni che compongono la vita delle persone; ciò in piena coerenza con il proprio carattere di cooperativa sociale di tipo misto A+B, ossia al contempo finalizzata alla realizzazione di servizi alla persona e all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
Le attività
Nata nel 2013 dalla fusione di due storiche cooperative (Viridalia e Il Fontanile) già da anni impegnate in attività di assistenza, solidarietà e promozione sociali nel mondo delle fragilità, Cascina Biblioteca opera attualmente in aree di intervento orientate a diverse categorie di soggetti, tra i quali: persone con disabilità (p.es.: centri diurni, servizi rivolti all’autismo e alle neurodiversità, attività per il tempo libero e con gli animali); bambini (p.es.: laboratori e corsi, campi estivi e invernali) anziani (p.es.: assistenza domiciliare, spazi di ascolto e di socialità); scuole (p.es.: stage in percorsi di alternanza scuola-lavoro, attività didattiche ed esperienziali a contatto con la natura e gli animali, educazione al volontariato).
In tale cornice, di recente la cooperativa ha avviato un’area di attività dedicata all’inclusione sociale e lavorativa dei migranti, compresi i rifugiati e i richiedenti asilo, attraverso la collaborazione con altre proprie realtà interne e con diversi partner esterni. Secondo Thomas Giglio, Responsabile della cooperativa per gli inserimenti lavorativi e Coordinatore delle attività per i migranti, le motivazioni alla base di questo “nuovo” impegno risultano assolutamente naturali: «Siamo una cooperativa di solidarietà sociale, ci occupiamo da sempre di costruire comunità favorendo l’integrazione socio-lavorativa di persone per una ragione o per l’altra lasciate ai margini, abbiamo sempre cercato di intercettare le nuove fragilità… Ci sembra del tutto normale, oggi, guardare al mondo dell’immigrazione».
In tale ambito, si conducono principalmente tre linee di intervento:
- attività di accoglienza e assistenza, realizzata tramite servizi di sportello sociale di supporto per esigenze personali e familiari, spesso coordinandosi con realtà pubbliche (specie il Comune di Milano) e non-profit del territorio;
- interventi di formazione, soprattutto per l’apprendimento della lingua italiana e lo sviluppo di competenze professionali anche di carattere relazionale: si segnala, nel primo caso, la collaborazione con la Scuola Penny Wirton per l’insegnamento gratuito (e a livello individuale) dell’italiano ai migranti, alla quale la cooperativa invia regolarmente utenti stranieri dei propri servizi; e, nel secondo caso, l’erogazione diretta di formazione attinente alle aree professionali (in particolare, nel campo agricolo) seguite nell’attività istituzionale sul fronte degli inserimenti lavorativi di Cascina Biblioteca in quanto cooperativa – anche – di tipo B;
- inserimento lavorativo, ambito in cui, anche sulla base di una specifica convenzione con il CELAV del Comune di Milano per lo svolgimento di tirocini riservati a persone richiedenti protezione e rifugiate, si opera con varie modalità: ospitando direttamente tirocini – con l’eventuale prospettiva di una seguente assunzione – nelle aree di attività già collaudate e presidiate nel lavoro con altri utenti quali le persone con disabilità (p.es.: apicoltura, agricoltura sociale anche attraverso la coltivazione di terreni di propria pertinenza, manutenzione del verde, attività edile); inserendo migranti in uscita da CAS in progetti residenziali gestiti dalla cooperativa; facendo rete con alcune aziende del territorio, a cui vengono segnalati i tirocinanti più idonei a svolgere specifiche mansioni e per una possibile assunzione.
Le fonti di finanziamento
Risorse pubbliche per i tirocini destinati a richiedenti asilo e rifugiati; risorse della cooperativa e dei partner (p.es., le imprese coinvolte negli inserimenti lavorativi), specialmente nelle eventuali fasi di inserimento, compresa la possibile assunzione, successive al periodo di tirocinio.
I risultati ottenuti in termini quantitativi
Nonostante la costituzione solo recente di un’area dedicata a questi interventi, e malgrado le difficoltà di contesto generate dalla pandemia di Covid-19, nel corso del 2020 le attività di Cascina Biblioteca per l’integrazione socio-lavorativa dei migranti hanno prodotto risultati concreti significativi: sono stati attivati 16 percorsi interni di tirocinio per richiedenti asilo; si è riusciti ad assumere direttamente 4 richiedenti asilo, tutti con contratto a tempo indeterminato; si sono inseriti 2 richiedenti asilo in uscita da CAS in progetti residenziali coordinati dalla cooperativa; si è erogato un corso di formazione in campo agricolo rivolto a 5 migranti. A questi risultati sul versante dell’orientamento e dell’inserimento lavorativi, si affianca quanto realizzato attraverso i servizi socio- assistenziali della cooperativa, che hanno coinvolto anche – e spesso prevalentemente – persone migranti, come nei casi delle attività di sportello sociale e di quelle dell’hub di distribuzione di generi alimentari (con la collaborazione di QuBi Parco Lambro e il sostegno del Comune di Milano).
Nel 2020, UNHCR ha conferito a Cascina Biblioteca il logo “Welcome – Working for refugee integration”; un riconoscimento che, a parte i positivi effetti reputazionali per la cooperativa, viene al suo interno considerato un’importante conferma dell’adeguatezza del percorso intrapreso e soprattutto uno stimolo per potenziare ulteriormente l’impegno nel campo dell’inclusione socio-lavorativa dei migranti.
I risultati ottenuti in termini qualitativi
Le forme e gli sbocchi con cui si è fin qui concretizzata l’attività di integrazione socio-occupazionale dei migranti vengono valutati positivamente anche per la loro aderenza alla missione della cooperativa, fondata sull’attenzione verso le fragilità e la capacità di rispondere a bisogni di accoglienza, assistenza e lavoro, ma anche sull’esercizio di uno sguardo sensibile alle opportunità derivanti dall’incontro con il “diverso”; un’identità organizzativa che così viene sintetizzata nella comunicazione istituzionale di Cascina Biblioteca: «Crediamo nei valori della solidarietà sociale, dell’agire come impresa cooperativa di comunità e crediamo in un mondo dove le fragilità possano diventare risorsa».
I punti di forza
Un evidente fattore di efficacia delle pratiche della cooperativa per l’inclusione dei migranti consiste nella capacità di attivare risorse tangibili e di capitale sociale, a beneficio delle azioni promosse o partecipate, in una logica di network con partner del territorio. Ciò, peraltro, riflette una propensione più generale di Cascina Biblioteca, che attualmente opera in rete con quasi 500 realtà del proprio contesto (da enti pubblici a consorzi e altre cooperative, da associazioni e fondazioni ad aziende, da scuole primarie e secondarie a università ed enti culturali).
Ulteriori punti di forza alla base dell’azione della cooperativa in questo campo appaiono più direttamente collegarsi alla sua distintiva realtà interna. Ciò riguarda, in primo luogo, la sua vocazione di cooperativa di solidarietà sociale di tipo misto (A+B), che nella pratica degli interventi porta ad accentuare un approccio a 360 gradi verso i soggetti con cui si interagisce per favorire una riattivazione globale della persona; ciò, a prescindere dalla fragilità incontrata e con l’intento di promuovere il passaggio da misure semplicemente assistenziali a politiche attive di integrazione sociale. Nel caso specifico degli inserimenti lavorativi di migranti, come anche di altre categorie di soggetti, questa impostazione di fondo si traduce nella progettazione, implementazione o ricerca di percorsi tali da favorire – per quanto possibile – esperienze attraverso cui la persona possa ricavare sollecitazioni, energie e risorse per avviare più ampi percorsi di cambiamento e di benessere nella propria vita. Un altro aspetto agevolante è dato dall’interscambio costante e dinamico tra le varie “anime” della cooperativa. Per quanto si tratti di una realtà ormai sviluppatasi come organizzazione internamente differenziata e complessa (con varie aree funzionali, circa 170 dipendenti e altrettanti volontari, più di 100 soci e più di 300 persone con fragilità seguite quotidianamente), le diverse declinazioni del suo operare si sostengono su un repertorio condiviso di valori e stili di azione che assicurano interdipendenza e meccanismi di coordinamento a beneficio di ciascuna componente. Tutto questo, anche a partire dall’identità storico-culturale della sede principale di Cascina Biblioteca come tradizionale corte lombarda, dove in passato le attività comuni “in cascina” si svolgevano in un clima di solidarietà, aiuto e socializzazione reciproci; un’eredità che apertamente oggi si tende a mantenere viva e riattualizzare nel lavoro complessivo della cooperativa.
Le criticità
Le maggiori criticità riportate riguardano il frequente cambiamento del quadro legislativo nazionale in tema di immigrazione, o anche solo le incertezze in merito alla sua evoluzione; si tratta, infatti, di fattori che inevitabilmente accentuano la “fatica” di sviluppare progetti inclusivi di ampio respiro rivolti ai migranti e soprattutto ai rifugiati e richiedenti asilo.
Le prospettive future
La cooperativa, anche sulla scorta dei risultati delle attività realizzate o avviate nel corso dei non molti mesi di vita della propria area dedicata ai migranti, è impegnata nell’elaborazione di diverse nuove idee e proposte di intervento, oggi in fase di analisi e progettualità. In particolare, un obiettivo per il prossimo futuro riguarda lo sviluppo di progetti specificamente rivolti ai migranti particolarmente vulnerabili; ossia, con le parole di Thomas Giglio, «quei migranti che, unendo le difficoltà legate alla loro condizione sociale con quelle legate a uno stato di fragilità individuale, finiscono per essere davvero gli ultimi tra gli ultimi».
Aggiornato al 23.12.2020