Ente promotore
Nakupenda Aps, Napoli
Ente partner
Cooperativa Sociale Less Onlus, Napoli
Dal 2019 ad oggi
Napoli
Beneficiari del progetto sono giovani cittadini stranieri cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato o di titolare di protezione umanitaria.
La sartoria sociale Nakupenda, attraverso l’erogazione di laboratori di taglio e cucito e il confezionamento di manufatti artigianali, mira a creare occasioni di contaminazione culturale nella città di Napoli, valorizzando la diversità come ricchezza. L’obiettivo è al contempo quello di incentivare l’autonomia e l’empowerment dei soggetti migranti che danno forma alle sue attività, offrendo loro la possibilità di mettere a frutto le proprie competenze e capacità all’interno di quello che è stato il settore di impiego anche nel paese d’origine. I sarti coinvolti nelle iniziative di Nakupenda, infatti, sono nella quasi totalità dei casi dei professionisti. In questo modo, Nakupenda desidera che le risorse straniere coinvolte possano dare continuità alle proprie attitudini e al progetto di vita precedentemente intrapreso.
La sartoria sociale Nakupenda nasce da un’idea di Claudia Portadibasso, attuale referente del progetto, e da una storia di amicizia. Era il 2017 quando Claudia Portadibasso – impiegata come operatrice sociale in un CAS gestito dall’Associazione PAN (People Around Naples) – conobbe J., richiedente asilo di origine nigeriana ospite dello stesso CAS. Quest’ultima – applicando le tecniche sartoriali recentemente apprese in un corso di sartoria – aveva iniziato a realizzare indumenti con i tessuti a stampa Wax. Sorpresa dalle abilità della giovane donna, Claudia decise che quel talento doveva essere valorizzato. L’occasione si presentò nel 2019, quando il CAS gestito dall’Associazione PAN venne chiuso e Claudia trovò impiego presso Inclusione Alternativa, un’associazione costituitasi di recente per facilitare il percorso di inclusione delle persone di origine straniera offrendo vari servizi di supporto, tra cui corsi di lingua italiana. Il laboratorio sartoriale Nakupenda ha preso vita all’interno degli spazi dell’associazione Inclusione Alternativa, con il coinvolgimento di Claudia, J. e R., che iniziarono a confezionare piccoli prodotti sartoriali in vista del mercatino natalizio. Nel 2020, a seguito della diffusione della pandemia da Covid-19, la Cooperativa sociale Less di Napoli chiese loro di cucire alcune mascherine da distribuire a persone bisognose e senza fissa dimora, in cambio della fornitura dei tessuti e delle macchine da cucire. Durante il periodo di lockdown, Claudia, J., R. e B. (un sarto di origine nigeriana) hanno realizzato circa 1000 mascherine, successivamente donate a soggetti svantaggiati da parte della Cooperativa Less. A seguito di questa esperienza significativa e con l’allentarsi delle restrizioni imposte dalla circolazione del virus, la realtà di Nakupenda si è ingrandita e stabilizzata, fino a costituirsi, nel mese di maggio 2021, come APS. Oggi conta nove componenti, di cui 4 operatori del privato sociale di origine italiana, e dispone di uno spazio concesso a titolo gratuito dalla Cooperativa Less all’interno della propria struttura e attiguo all’“Armadio Sociale” – punto di raccolta di vestiti dismessi gestito dalla stessa Cooperativa Less – rispetto al quale svolge anche un’attività di riparazione creativa degli indumenti. Attualmente, i sarti di Nakupenda si danno appuntamento ogni giovedì presso il laboratorio, dove realizzano capi di vestiario e accessori di diverso tipo, destinati alla vendita o su commissione di privati. Inoltre, diverse sono le associazioni di Napoli che li coinvolgono nell’organizzazione e implementazione di laboratori sartoriali lungo tutto il corso dell’anno. Da ottobre 2021 a marzo 2022 la Cooperativa Sociale Less ha affidato a Nakupenda la realizzazione del laboratorio di “Moda sostenibile” previsto all’interno del progetto “Living more sustainable lives: Circular solutions for refugees integration Europe”, rivolto a 8 donne straniere con lo status di richiedenti asilo e rifugiate politiche. Il 2021 aveva visto la loro partecipazione – sempre nel contesto di progettualità avviate dalla Cooperativa Less – all’interno di percorsi sartoriali rivolti a donne straniere e di corsi di riuso creativo destinati a minori stranieri non accompagnati. Non mancano altresì realtà cittadine che hanno invitato i sarti di Nakupenda a tenere workshop indirizzati a cittadini italiani, tra i quali il Comune di Napoli stesso nell’ambito dell’iniziativa volta alla prevenzione della violenza di genere “Marzo Donna 2022 – Una stanza tutta per sé” e la Breast Unit dell’Ospedale Cardarelli, che ha implementato un ciclo di incontri per il confezionamento di turbanti colorati per le pazienti sottoposte a chemioterapia.
L’associazione Nakupenda finanzia l’acquisto dei materiali e macchinari mediante la vendita dei propri manufatti, le donazioni di privati e la realizzazione di attività laboratoriali nell’ambito di progetti gestiti da associazioni terze.
Oggi i sarti di Nakupenda sono nove.
Il riconoscimento per l’attività di Nakupenda è molto sentito in città. I prodotti confezionati non solo sono graditi esteticamente, ma anche apprezzati a livello qualitativo, come è testimoniato dalle diverse associazioni o singoli individui che li acquistano o li commissionano per gli eventi sociali o per cerimonie. Particolarmente significativo è stato il coinvolgimento di Nakupenda all’arrivo in città, nel settembre 2021, di Amal, la bambola raffigurante una bambina siriana in fuga dalla guerra, che ha fatto tappa a Napoli lungo il suo viaggio iniziato al confine tra Siria e Turchia e diretto nel Regno Unito. Tra gli eventi culturali che hanno accolto in Italia la marionetta itinerante, Nakupenda ha avuto l’onore di cucire la gonna che avrebbe in seguito indossato.
Aspetto significativo di Nakupenda è l’essere un’associazione mista, formata da sarti di cittadinanza italiana e sarti con background migratorio. Ciò consente loro di infondere alle proprie creazioni uno stile unico dettato dall’incontro culturale alla base dell’esperienza del laboratorio.
I laboratori offerti a cittadini italiani, inoltre, hanno costituito un’occasione per sperimentare la motivazione e il desiderio di riscatto che i sarti di Nakupenda, alla luce del proprio trascorso, sono stati in grado di trasmettere ai ragazzi che vi hanno partecipato, rappresentando un esempio riuscito di “inversione di ruoli”.
Con riguardo ai percorsi sartoriali destinati a donne di origine straniera, ne è stato apprezzato il livello di partecipazione e coinvolgimento soprattutto grazie all’impostazione pratica e partecipativa, che ha permesso di creare sinergie, nonostante le difficoltà linguistiche.
Da ultimo, ma non per importanza, vale la pena sottolineare la dimensione di sostenibilità e di economia circolare che informa il progetto, il quale si avvale di tessuti Wax acquistati, ma promuove altresì il riutilizzo o la riparazione di capi di abbigliamento dismessi e donati all’attiguo “Armadio sociale”.
La principale criticità riscontrata è dettata dal fatto che Nakupenda sia un’associazione neocostituita e che non sia ancora trascorso il periodo di 1 anno necessario ai fini dell’iscrizione nel Registro delle APS. Questo aspetto ha rappresentato una debolezza nel momento della ricerca di uno spazio in cui realizzare le proprie attività e costituisce tutt’ora un nodo irrisolto, soprattutto alla luce della possibilità di ottenere finanziamenti per le proprie attività mediante la partecipazione a bandi nazionali ed europei. Infatti, Claudia Portadibasso rimarca come spesso tra i requisiti indispensabili per potere accedere alle diverse opportunità di finanziamento vi sia la necessità di dimostrare almeno 1 o 2 anni di attività precedente e questa richiesta ha fino ad oggi escluso Nakupenda dalla possibilità di gestire progetti autonomi. Strettamente collegato a tale aspetto vi è un secondo punto debole, ovvero il fatto che l’impegno nella sartoria non costituisce una vera e propria occupazione per i suoi membri, bensì una semplice attività secondaria. Ogni sarto, oltre allo spazio a disposizione presso la Cooperativa Less, possiede una macchina da cucire presso la propria abitazione e spesso si dedica al taglio e al cucito anche nel tempo libero.
Il desiderio è che Nakupenda si sostenga autonomamente, convertendosi in un’attività commerciale a tutti gli effetti, in grado di assicurare un’occupazione ai propri sarti mediante l’ampliamento del laboratorio sartoriale ed eventualmente l’apertura di una merceria attigua.
CONTATTI
info.nakupendasartoriasociale@gmail.com
Aggiornato a ottobre 2022