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Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

Quando

È nata nell’aprile 2020

Dove

Modena

Enti partner

Il lavoro di AIW è sostenuto da una rete multi-stakeholder e multi-settoriale di partner. Il Comune di Modena (che ha assegnato all’associazione uno spazio al centro della città) e in particolare il suo Assessorato alle Pari Opportunità, la Caritas Diocesana modenese, l’International Women’s Association of Modena, il Liceo ginnasio statale Muratori San Carlo della città e altri attori della società civile e del mondo profit.

Gli ambiti di intervento

          • Rafforzamento delle competenze come strumento per l’inserimento lavorativo
          • Formazione e sviluppo professionale nei settori della ristorazione e della sartoria
          • Tirocini e accompagnamento al lavoro
          • Matching domanda/offerta di lavoro

Il target

Il progetto è rivolto a donne migranti di età compresa tra i 25 e i 35 anni, considerate il gruppo più svantaggiato con riguardo all’integrazione sociale ed economica all’interno dell’Unione europea.

L’obiettivo

Promuovere l’empowerment delle donne, spesso portatrici di fragilità, allo scopo di favorirne l’inclusione sociale tout court e consentire loro di “mettere radici e rifiorire”.

Le attività

Le attività a supporto dell‘inclusione lavorativa di AIW si basano sulla Theory of Change e sono volte, perciò, ad aumentare la capacità, la motivazione e le opportunità del gruppo target. Nello specifico, AIW porta avanti un programma di formazione culinaria per l’insegnamento di competenze tecniche e trasversali. La formazione è retribuita ed è stata ideata da una professionista del settore, la chef Jessica Rosval, head chef di Casa Maria Luigia di Massimo Bottura.

Durante la pandemia da coronavirus, AIW ha colto l’opportunità di pensare ai suoi servizi in modo più ampio. È nato il programma sartoriale Cucire insieme, un corso di formazione tecnica e trasversale nel campo della sartoria volto all’impiego di donne per cucire mascherine. L’Osteria Francescana, ad esempio, in quel periodo ha acquistato proprio nell’ambito del progetto le mascherine per tutti i suoi dipendenti.

AIW si pone, inoltre, il costante obiettivo di promuovere Gender Awareness Activities attraverso la progettazione e l’implementazione di campagne in questo ambito.

Infine, nel gennaio 2020 sono state avviate dall’associazione dei programmi di Alternanza Scuola-Lavoro che hanno coinvolto 20 giovani, studenti di lingue.

 

Le fonti di finanziamento

Nel 2020, circa l’85% dei fondi è provenuto da donazioni individuali sia dall’Italia che dall’estero; è stata utilizzata la pratica del crowdfunding e, attraverso le diverse campagne condotte, AIW ha raccolto circa 21.000 euro. Le attività sono state realizzate su base volontaria e i finanziamenti sono stati indirizzati interamente al gruppo alle donne.

Nel 2021 AIW ha iniziato a diversificare le fonti di finanziamento: a gennaio il 70% dei finanziamenti provengono dalla partecipazione a bandi di finanziamento.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Sono state coinvolte 20 donne per i programmi di sartoria e ristorazione. Grazie all’attività Cucire insieme, sono state garantite circa 800 ore di lavoro retribuito.

 

I risultati ottenuti in termini qualitativi

A livello qualitativo, soprattutto per quanto riguarda il programma di sartoria, un fattore importante si è rivelato quello di offrire un’attività flessibile: le donne potevano lavorare da casa con orari non fissi. Alcune delle donne coinvolte sono genitori singoli e quindi tale attività ha per loro rappresentato l’unica fonte di reddito.

Nel primo anno di lavoro, l’associazione è risultata finalista del “Youth Leadership and Innovation Award” dell’United Nations Major Group for Children and Youth, che premia i progetti caratterizzati da innovazione e replicabilità. Nella prima parte del 2021, i programmi dell’associazione sono stati presentati al Global Forum for Migration and Development e AIW è risultato vincitore nella categoria “Skilling Migrants for Employment”.

 

I punti di forza

Il principale punto di forza è costituito dalle persone che fanno parte dell’associazione. Il Consiglio è gestito da donne giovani e migranti. Cinque differenti nazionalità sono rappresentate nel Consiglio, caratterizzato da un’età media dei membri di 34 anni. Ciò permette all’associazione di essere realmente vicina alle esigenze e ai bisogni delle donne, comprendendone appieno le specificità.

Un altro punto di forza è la stretta collaborazione tra AIW e il settore profit cittadino: l’associazione offre a questi attori personale con una formazione di qualità e, d’altra parte, gli enti del settore privato tengono l’associazione informata sulle esigenze del mercato e le connesse problematiche, per garantire che l’inserimento lavorativo delle donne con le quali AIW lavora sia sempre virtuoso.

Infine, molto vantaggiosa risulta la collaborazione costante con i servizi sociali del Comune di Modena, che indirizzano le donne con le quali entrano in contatto grazie all’associazione. Anche questo aspetto fa sì che il lavoro di AIW si configuri come un ponte tra l’ambito della risposta alle esigenze di prima necessità e l’ingresso del mondo nel lavoro del gruppo di riferimento.

 

Le criticità

AIW non ha affrontato ancora grandi criticità, ma un aspetto sul quale l’associazione intende lavorare parte dalla consapevolezza che i programmi progettati per le donne debbano svilupparsi ed eventualmente adattarsi anche in base alle esigenze della città. Ad esempio, nella primavera del 2020, quando già era stato progettato il primo programma di formazione culinaria e l’associazione era pronta a lanciare il primo laboratorio, è scoppiata l’emergenza della pandemia, con gravi ripercussioni per il settore della ristorazione; AIW ha dovuto perciò creare qualcosa di nuovo proprio sulla base della necessità di comprendere gli ostacoli delle concrete situazioni di contesto e tenerli presenti nello sviluppo delle attività.

Inoltre, sarà molto importante tenere alta la qualità dei prodotti. Nel pubblico è ancora presente la percezione che i prodotti e servizi forniti attraverso il lavoro di donne immigrate siano di inferiore qualità; per essere competitivi, diventa perciò fondamentale la cura della qualità del lavoro e dei prodotti.

 

Le prospettive future

AIW ha in programma l’apertura di un ristorante chiamato “Roots”, un modello unico di business sostenibile per l’integrazione economica di donne migranti attraverso l’attività culinaria, con lo scopo di mostrare il valore della diversità culturale degli chef della cittadina emiliana.

 

 

Aggiornato a giugno 2021