Lo schema di “decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025”, dopo aver ricevuto il parere positivo (con alcune raccomandazioni) da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, è stato trasmesso alla Camera dei Deputati e al Senato. Le commissioni Affari Costituzionali dei due rami del Parlamento sono chiamate ad esprimere un parere entro 30 giorni. Lo schema del DPCM autorizza 452 mila ingressi in tre anni. Secondo l’articolo 5, “saranno ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote complessive: 136.000 unità per l’anno 2023; 151.000 unità per l’anno 2024; 165.000 unità per l’anno 2025”.
Approvate il 18 luglio in via preliminare dal Consiglio dei Ministri alcune modifiche sulle norme per i lavoratori altamente qualificati. Il decreto legislativo recepisce le modifiche comunitarie alla disciplina della Carta blu (Blue card).
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una prima serie di risposte alle domande più frequenti relative alle Linee Guida sui programmi di formazione professionale e civico-linguistica all’estero adottate lo scorso 7 luglio. I programmi, che devono essere approvati dal MLPS, sono destinati a cittadini stranieri, apolidi e rifugiati residenti all’estero e le Linee Guida ne definiscono modalità di predisposizione e valutazione. Una volta formati, i lavoratori possono entrare in Italia ed essere assunti al di fuori delle quote dei decreti flussi, novità introdotta cosiddetto “decreto Cutro” (D.L. 20/2023 convertito dalla L. 50/2023).
Sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio è stato pubblicato il testo del decreto-legge 10 marzo 2023, n. 20 “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”, il c.d. “Decreto Cutro”, coordinato con la legge di conversione n. 50 del 5 maggio 2023 approvata dal Parlamento. Di particolare rilevanza risultano le modifiche e le integrazioni per quanto riguarda le procedure di frontiera e il trattenimento: a questo proposito il 18 maggio UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, ha condiviso in un documento tecnico le proprie osservazioni sulle disposizioni in materia di asilo contenute nella legge. Le modifiche apportate al decreto in sede di conversione saranno prossimamente oggetto di specifico approfondimento sul sito della Fondazione.
Il 2 marzo con il Decreto Legge n.16/2023 è stata prorogata l’attività di assistenza e accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. Di conseguenza è stata prevista la prosecuzione nel limite massimo di 7000 posti nelle forme di accoglienza diffusa, la prosecuzione delle misure di sostentamento, l’assegnazione nel limite di 40.000.000 di euro del contributo forfettario una tantum per il rafforzamento dell’offerta dei servizi sociali. È stata inoltre disposta la proroga automatica dei permessi di soggiorno per protezione temporanea in scadenza a marzo fino al dicembre 2023.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 10 marzo 2023 il Decreto-legge n. 20 del 10 marzo 2023, approvato il 9 marzo dal Consiglio dei Ministri che si è svolto a Cutro (Crotone). Si tratta di un nuovo e significativo atto legislativo in cui il Governo è intervenuto in materia di immigrazione, introducendo delle disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare. Qui l’approfondimento ISMU sulle modifiche legislative, in attesa della conversione in legge.
In data 17 marzo 2023 è stato emanato il decreto di aggiornamento periodico della lista dei Paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale. Il nuovo elenco prevede: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal, Serbia, Tunisia. Il decreto specifica, inoltre, che ai fini dell’esame delle domande di protezione internazionale, l’inclusione della Costa d’Avorio, del Gambia, della Georgia e della Nigeria non ha effetto sulle domande presentate da cittadini di detti Paesi prima dell’adozione del presente decreto.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 23 febbraio un decreto-legge (pubblicato in G.U. il 2 marzo con la denominazione Decreto-legge 2 marzo 2023, n. 16, Disposizioni urgenti di protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina) che introduce disposizioni urgenti di protezione temporanea per le persone provenienti dall’Ucraina. Il testo stabilisce la proroga delle misure di assistenza e accoglienza già disposte in favore della popolazione ucraina, fino al 31 dicembre 2023. In particolare, è disposta la prosecuzione delle attività di: accoglienza diffusa; sostentamento per l’assistenza delle persone titolari della protezione temporanea che abbiano trovato autonoma sistemazione; servizio sociale offerto dai comuni ospitanti. Inoltre, si proroga al 31 dicembre 2023 la durata dei permessi di soggiorno per protezione temporanea fino ad ora rilasciati ai cittadini ucraini. Il Consiglio dei Ministri ha deliberato anche la proroga, fino al 31 dicembre 2023, dello stato di emergenza.
I minori stranieri che vivono in Lombardia e Veneto hanno diritto alla tessera sanitaria e al pediatra di libera scelta “senza distinzioni di sorta”, vale a dire in condizioni di assoluta parità con i minori italiani. Grazie alle delibere regionali emanate rispettivamente nel Veneto a gennaio 2023 e in Lombardia a dicembre 2022, queste due regioni si aggiungono a Lazio, Campania, Marche, Emilia Romagna e Sardegna che hanno recepito quanto stabilito dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza” che all’art. 63 recita: “I minori stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno sono iscritti al Servizio sanitario nazionale ed usufruiscono dell’assistenza sanitaria in condizioni di parità con i cittadini italiani”.
È stato pubblicato il 26 gennaio il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2022, concernente la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e non stagionale nel territorio dello Stato per l’anno 2022. Sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini non comunitari entro una quota massima di 82.705 unità. Un numero decisamente maggiore di lavoratori rispetto agli anni passati. Si estendono i settori lavorativi nei quali impiegare i lavoratori stranieri: oltre a autotrasporto merci per conto terzi, edilizia e turistico-alberghiero, si aggiungono meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale (qui le specifiche sul sito del Ministero dell’Interno e quelle del Ministero del Lavoro).
Dal 2 gennaio è in vigore il Decreto Legge 2 gennaio 2023, n. 1, pubblicato dal Consiglio dei Ministri, concernente “disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”, riguardo alle attività svolte dalle navi in operazioni di soccorso in mare.
L’11 aprile è stata pubblicata la Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo, con delibera del consiglio dei ministri. Tale delibera conferisce il potere di emanare ordinanze, per l’attuazione degli interventi maggiormente urgenti da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, direttamente al Capo del Dipartimento della protezione civile, “in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico”.
In seguito a tale delibera sono state emanate “Disposizioni urgenti per fronteggiare, sul territorio della Regione Campania e della Regione autonoma Valle d’Aosta, lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo.” (Capo del Dipartimento della protezione civile, Ordinanza 2 maggio 2023, n. 990). Sono poi seguite “Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare lo stato di emergenza in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo.” (Capo del Dipartimento della protezione civile Ordinanza 11 maggio 2023, n. 994).
Il 26 maggio è stato pubblicato il relativo avviso per la formazione dell’elenco di operatori economici interessati allo svolgimento del “Servizio di trasferimento marittimo di migranti da Lampedusa a Porto Empedocle o Pozzallo”. L’avviso è adottato in base alle ordinanze di cui sopra, da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).
Mentre il naufragio di Cutro ha riacceso il dibattito sulla gestione delle frontiere esterne dell’UE, sono 27.057 i migranti sbarcati e registrati sulle coste italiane a decorrere dal 1° gennaio 2023 al 28 marzo 2023.
Pubblicato il quinto rapporto Protecting Rights at Borders (PRAB) dal titolo “Beaten, punished and pushed back”, Protecting Rights at Borders (Report, January 2023). Lo studio riconferma un modello di uso sistematico dei respingimenti alle frontiere dell’UE, registrando fenomeni che hanno coinvolto 5.756 persone tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022.
Secondo il cruscotto statistico del Ministero dell’Interno, dal 1°gennaio al 28 febbraio sono approdati e registrati sulle coste meridionali 14.433 persone migranti, quasi il triplo rispetto al 2022.
È illegittima perché eccessivamente restrittiva, sotto il profilo dei requisiti che deve possedere il datore di lavoro straniero, la procedura per l’emersione dal lavoro irregolare avviata nel 2020. Con la sentenza n. 149 del 18.07.2023, la Corte Costituzionale ha così dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 103, comma 1, del Dl 19 maggio 2020, n. 34 nella parte in cui prevedeva che la domanda per concludere un contratto di lavoro subordinato con cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale ovvero per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, con cittadini italiani o stranieri potesse essere presentata solo da datori di lavoro stranieri in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, invece che, in generale, da datori di lavoro stranieri regolarmente soggiornanti in Italia.
La Corte costituzionale, con sentenza n. 45/2023 del 17.07.2023, ha dichiarato incostituzionale la legge n. 36/2005 della Regione Marche che prevedeva un requisito di almeno cinque anni di residenza continuativa nella regione per accedere alle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per violazione dell’art. 3 CEDU con sentenza del 30 marzo 2023 (case of J.A. and others v. Italy) a risarcire quattro migranti tunisini per aver subito all’interno dell’hot spot di Lampedusa trattamenti inumani e degradanti.
La Corte Costituzionale ha giudicato come rilevante la questione sul trattenimento del richiedente asilo: è dubbia la legittimità costituzionale dell’art. 6, co. 5, d.lgs. 142/2015, nella misura in cui consente una limitazione della libertà oltre i termini di cui all’art. 13 Cost. (Sentenza del 11/12/2022)
Presentato l’8 giugno a Roma il Rapporto “Indicatori di integrazione dei cittadini con background migratorio residenti in Italia” realizzato da Inapp: tale documento mira a contribuire a superare il deficit di analisi che connota la reportistica istituzionale del nostro Paese su questo tema, rendendone poco agevole la comparazione a livello internazionale.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) hanno rinnovato per ulteriori 2 anni il Protocollo Quadro di Collaborazione per il contrasto allo sfruttamento lavorativo, attivato nel 2021. Le attività di contrasto al caporalato, allo sfruttamento lavorativo e al lavoro nero previste da protocollo avranno come obiettivo prioritario la tutela del lavoratore. Durante i tre anni e mezzo di lavoro in questa direzione sono stati raggiunti 17.000 lavoratori cittadini di paesi terzi, mentre durante le operazioni di vigilanza sono state sentite 11.000 persone.
Pubblicato il 7 febbraio il nuovo Rapporto di approfondimento semestrale sulla presenza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia, redatto dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Rapporto monitora le presenze, le caratteristiche e l’accoglienza dei minori soli, dando conto anche di nuovi arrivi e allontanamenti, richieste di protezione internazionale, indagini familiari nei Paesi di origine e pareri sulla conversione dei permessi di soggiorno alla maggiore età.
Per quanto riguarda i flussi, la fase di precompilazione delle domande per i flussi 2022 si chiuderà il 22 marzo, mentre dal 27 marzo sarà possibile l’invio. Intanto, il Ministero dell’Interno ha diffuso una circolare e una nota nelle quali spiega che è stato semplificato il meccanismo di accesso al portale informatico dedicato (ALI).
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, acquisito il parere della DG Immigrazione e Integrazione del MLPS, ha diffuso qualche giorno fa una nota di chiarimento sull’accesso ai tirocini formativi da parte di cittadini stranieri con permesso di soggiorno per studio o formazione professionale. L’INL scrive che “il cittadino straniero già presente sul territorio italiano con un titolo di soggiorno in corso di validità (per studio o formazione professionale) […] possa svolgere tutte le attività di tirocinio curriculare previste dal corso di studi o formazione professionale per cui è stato rilasciato il permesso di soggiorno in quanto rientranti nelle finalità per le quali il permesso di soggiorno è stato rilasciato”.
Gennaio 2023
Il 16 gennaio l’OIM ha realizzato sulle linee guida una sintetica scheda esplicativa allo scopo di valorizzare il lavoro di governance svolto e contribuire alla messa a terra delle Linee-Guida sull’Identificazione, protezione e assistenza delle vittime di sfruttamento lavorati
Lo schema di “decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025”, dopo aver ricevuto il parere positivo (con alcune raccomandazioni) da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome, è stato trasmesso alla Camera dei Deputati e al Senato. Le commissioni Affari Costituzionali dei due rami del Parlamento sono chiamate ad esprimere un parere entro 30 giorni. Lo schema del DPCM autorizza 452 mila ingressi in tre anni. Secondo l’articolo 5, “saranno ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote complessive: 136.000 unità per l’anno 2023; 151.000 unità per l’anno 2024; 165.000 unità per l’anno 2025”.
Approvate il 18 luglio in via preliminare dal Consiglio dei Ministri alcune modifiche sulle norme per i lavoratori altamente qualificati. Il decreto legislativo recepisce le modifiche comunitarie alla disciplina della Carta blu (Blue card).
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una prima serie di risposte alle domande più frequenti relative alle Linee Guida sui programmi di formazione professionale e civico-linguistica all’estero adottate lo scorso 7 luglio. I programmi, che devono essere approvati dal MLPS, sono destinati a cittadini stranieri, apolidi e rifugiati residenti all’estero e le Linee Guida ne definiscono modalità di predisposizione e valutazione. Una volta formati, i lavoratori possono entrare in Italia ed essere assunti al di fuori delle quote dei decreti flussi, novità introdotta cosiddetto “decreto Cutro” (D.L. 20/2023 convertito dalla L. 50/2023).
Il 30 maggio è stata pubblicata la Guida pratica su “La mitigazione del rischio di violenza di genere e i meccanismi di tutela di persone minorenni nel sistema di accoglienza diffusa”, redatta dal Dipartimento di Protezione Civile, UNHCR, e Unicef. L’accoglienza diffusa comprende l’offerta di soluzioni abitative gestite anche da enti del terzo settore o del privato sociale che possono comportare, tuttavia, una serie di fattori di rischio per la popolazione accolta. La guida illustra una serie di azioni finalizzate ad assicurare il coordinamento, il monitoraggio, il controllo e la vigilanza delle diverse misure assistenziali, con lo scopo di fornire strumenti per la prevenzione della violenza di genere e per la tutela dei minori all’interno del sistema di accoglienza diffusa.