Questo progetto – realizzato dall’ente promotore – è stato selezionato per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.
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9 Gennaio 2024Quando
Afrisicilia si è costituita nel mese di aprile 2023
Dove
Afrisicilia ha sede a Catania e gli ortaggi provengono da un terreno di sette ettari collocato nel litorale della Plaia, nella zona industriale della città. Il terreno è di proprietà dell’Istituto Fermi Eredia, che ha pensato di metterlo a valore e a disposizione della comunità. Al termine del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme, è previsto che il terreno resti in comodato d’uso gratuito alla cooperativa per altri tre anni.
Gli ambiti di intervento
- Job creation e auto-imprenditorialità
- Formazione e sviluppo professionale
Il target
Come previsto dall’Avviso di finanziamento, Afrisicilia è stata costituita da 6 migranti in possesso di un permesso di soggiorno che consentisse lo svolgimento di un’attività lavorativa e precedentemente vittime di caporalato. I 6 soci vivono in cohousing, nei locali adiacenti ai campi della cooperativa.
Gli obiettivi
La cooperativa Afrisicilia nasce per promuovere e rafforzare l’autonomia “a tutto tondo” dei propri soci e per massimizzare l’efficacia delle attività di formazione e informazione previste dal progetto P.I.U. Su.Pr.Eme, assicurandone l’impatto positivo oltre la sua conclusione formale. L’obiettivo di Afrisicilia è permettere ai migranti che l’hanno costituita di progettare il proprio futuro grazie alla neonata impresa e affrancarsi, così, dal caporalato.
Un primo e fondamentale aspetto, affinché la neocostituita cooperativa possa sostenersi, riguarda il raggiungimento dell’autonomia economica. Si tratta di un obiettivo ambizioso poiché, come segnala il portavoce intervistato per la predisposizione della presente scheda, si tratta di un’attività che richiede tempo per potersi consolidare e diventare redditizia. I primi ricavi, inoltre, sono destinati a consentire la messa in regola dei dipendenti e il pagamento dei necessari contributi dovuti.
Affinché l’attività sia in grado di autosostenersi, è necessario inoltre che sia raggiunta un’indipendenza dal punto di vista tecnico. I soci dovranno ora applicare le competenze acquisite nel corso del percorso formativo, non solo sul fronte agricolo, ma anche nel settore del marketing e nel campo della contabilità. L’affiancamento da parte esperti è tutt’ora previsto, ma si auspica che possa diventare, nel tempo, sempre meno essenziale.
Ultimo, ma non per importanza, è l’auspicio che Afrisicilia possa diventare un punto di riferimento per coloro che desiderino intraprendere esperimenti simili nel campo dell’agricoltura sociale.
Le attività
Nell’ambito del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme, i migranti che hanno istituito Afrisicilia hanno ricevuto una formazione completa comprendente l’acquisizione delle tecniche agrarie (all’interno di sessioni sviluppate in collaborazione con l’Istituto agrario Fermi Eredia), il consolidamento della consapevolezza circa i diritti dei lavoratori e il rafforzamento della conoscenza in materia di normativa del settore ortofrutticolo, cui hanno fatto seguito specifici moduli incentrati sullo sviluppo e sulla gestione di una start-up. In questa seconda fase di costituzione dell’impresa, è stato fondamentale il sostegno del Cpia Catania 2, che tutt’ora affianca i soci per qualsiasi necessità di tipo amministrativo-burocratico, ma non solo. Afrisicilia coltiva ad oggi i seguenti ortaggi: broccoli, lattuga, cavoli, piselli, sedano, patate e fave.
Le fonti di finanziamento
P.I.U. Su.Pr.Eme. è stato cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’Unione Europea, PON Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020.
I risultati ottenuti in termini quantitativi
Presso Afrisicilia lavorano 6 migranti provenienti da Senegal, Gambia e Nigeria, di età compresa tra i 20 e i 45 anni e tutti di genere maschile. Una donna ha preso parte alla fase di selezione, ma non è stata inserita in quanto ritenuta caratterialmente poco idonea alle attività previste dal progetto. Delle 6 persone coinvolte, 4 vi lavorano a tempo pieno, mentre 2 operano a tempo parziale mantenendo altri impieghi.
I risultati ottenuti in termini qualitativi
Grazie ad un accordo sottoscritto con il CRAL ST Etna Valley della società ST Microelectronics di Catania (la cui sede è dinnanzi ai campi di Afrisicilia), la cooperativa rafforzerà la sostenibilità della propria attività vendendo i propri prodotti a km zero ai dipendenti della azienda di componenti elettronici. Seguendo la stagionalità, gli ortaggi verranno venduti ad un prezzo equo e potranno essere ritirati quotidianamente presso la sede Afrisicilia.
Inoltre, le capacità organizzative richieste dalla gestione di una cooperativa hanno consolidato la collaborazione tra i 6 soci, non solo dal punto di vista umano, ma anche professionalmente. Comprendere l’importanza di assumere le decisioni e stabilire gli obiettivi per la conduzione dell’attività commerciale nell’ambito di un contesto decisionale condiviso ha inizialmente costituito una sfida per i soggetti coinvolti, ma sta già iniziando a dare risultati in termini di rapporto e stima reciproci.
L’esperienza di questa cooperativa ha inoltre stupito la società civile della città, ben consapevole che con l’acquisto degli ortaggi si sta rendendo promotrice di un importante processo di empowerment e di cambiamento del contesto sociale.
I punti di forza
La rete di contatti a disposizione dei partner coinvolti nel progetto P.I.U. Su.Pr.Eme ha costituito un sostegno imprescindibile durante tutte le fasi di avanzamento del progetto: dall’acquisizione delle tecniche agrarie, all’apprendimento delle normative del settore ortofrutticolo e, soprattutto, all’atto di costituzione della cooperativa. Tutt’ora i 6 soggetti coinvolti sono supportati da esperti che li sostengono negli adempimenti burocratici e amministrativi. La finalità è quella di ribaltare la logica di subalternità insita nel modello del caporalato, per aiutarli ad appropriarsi della gestione del proprio lavoro e, con essa, del proprio progetto di vita.
Le criticità
Alcune delle criticità riscontrate risiedevano nelle debolezze strutturali dell’Avviso. Innanzitutto, esso richiedeva che i destinatari del progetto fossero migranti vittime o potenziali vittime di caporalato e residenti in Italia da almeno 5 anni. Tale previsione escludeva, pertanto, tutti coloro che erano presenti irregolarmente e non in possesso di un contratto di lavoro o di un documento d’identità e che, come è noto, costituiscono il principale bacino di reclutamento da parte dei caporali.
Altri aspetti problematici riguardano la condizione di svantaggio che spesso caratterizza il target, talvolta soggetto a depressione e crisi emotive, anche legate all’influenza esercitata dalla famiglia del paese di origine in termini di richieste e obbligazioni.
Le prospettive future
Afrisicilia ha molti propositi per il futuro, anche sulla scia dell’entusiasmo scaturito dalla stipula dell’accordo con ST Microelectronics, grazie al quale i dipendenti dell’azienda potranno usufruire degli ortaggi direttamente durante la pausa pranzo. La cooperativa mira ad implementare nuove coltivazioni, aumentando da 3 a 7 l’estensione degli ettari di terreno messi a coltura ed, eventualmente, riabilitando alcune serre in disuso dove creare una fungaia. Per generare sinergie positive, i 6 soci vorrebbero inoltre organizzare eventi serali di convivialità.
CONTATTI
fcauchi1@gmail.com
Aggiornato a dicembre 2023